Kiwi666: “Wrong Nature” è l’Ep d’Esordio

Wrong Nature è l’ep d’esordio, in uscita oggi, di Roberto Andrés Lantadilla aka Kiwi666, cileno di nascita, padovano di adozione. Kiwi666 è una creatura da cameretta a cui piace sperimentare con il pop psichedelico anni ‘60, l’estetica slacker/lo-fi slacker rock anni ‘90 e tutto quello che ci passa di mezzo. Il suo habitat naturale sono i mercatini dell’usato, dove va a caccia di strumenti musicali vintage da riparare e vinili di Neil Young.

Il suo esordio discografico esce su musicassetta per Selvatico Dischi, registrato nella propria cameretta di Via Pietro Selvatico 39 a Padova, mixato e masterizzato da Luca Lovisetto dei Baseball Gregg.

Kiwi666 traccia per traccia (raccontato da Kiwi666)

Wrong Nature è stato frutto di un processo liberatorio, dove ho ripreso a scrivere musica dopo tanto tempo, ed è stato il propulsore per far nascere il progetto solista, Kiwi666. Come tante altre opere di questo periodo, anche Wrong Nature è figlio del lockdown di marzo 2020. Il tempo a disposizione, legato ad un senso di inquietudine e isolamento, hanno fornito le condizioni ideali per scrivere. All’interno dell’ep ci sono canzoni che rappresentano tutta la sfera delle mie influenze:

L’intro e il pezzo Wrong Nature rispecchiano sia una tendenza verso la musica acustica strumentale, alla John Fahey, che un eco del grunge con il quale sono cresciuto. Ah, l’ep si apre e si chiude con una sonata strumentale suonata su un Bontempi Chord Organ, quello strumento ha qualcosa di etereo per me.

Winter Song è puro pop psichedelico, con qualche strizzata d’occhio all’indie più contemporaneo alla Mac de Marco. I Mellotron alla Beatles del Magical Mistery Tour la fanno da padrona.

Fight or Flight è nella mia testa quanto di più vicino ho fatto finora a una canzone alla Elliott Smith, uno dei miei eroi. L’arrangiamento mi ricorda qualcosa di vagamente spaghetti western, con le chitarre slide in primo piano.

By The Lake appartiene sempre al mondo del pop psichedelico, nello specifico alla Yo La Tengo in questo caso. La struttura ripetitiva della canzone e il ritornello che si ripete come un mantra hanno qualcosa di meditativo e ipnotico per me.

Flightless Bird è una ballata sofferta alla Neil Young, o Songs:Ohia. La vedo bene in coppia con Fight or Flight, in quanto anche questa mi ricorda qualcosa alla Morricone negli arrangiamenti.