la bestia carenne, coriandoliSi chiama Coriandoli il nuovo disco de La bestia Carenne, uscito per Bulbart con licenza Creative Commons a tre anni dal precedente “Catacatassc’” (2014) e a sei dall’ep “Ponte” (2011). Coriandoli è stato composto, arrangiato e registrato dalla bestia Carenne tra novembre 2015 e novembre 2016. La ricerca e parte del lavoro sono stati ospitati dalla famiglia Scotto di Carlo presso La Rosa dei Venti, sull’isola di Procida, durante i mesi di gennaio e febbraio 2016. Tra rock, elettronica, acustica, funk-rock e sensazioni di composizione mista.

La bestia Carenne traccia per traccia

Si parte dalla suggestiva L’uomo che cammina, che può richiamare alla mente le desolate vastità del lavoro di IOSONOUNCANE ma che soprattutto indirizza il discorso su sentieri elettrici sfumati e sensazioni sparse. La quercia prosegue su binari surreali, elettronici e psichedelici, mantenendo la calma per poi consegnarsi a viaggi interstellari (o intramentali).

Indizi rock ma lavoro elettrico su molti livelli quello de Le gambe belle, che conserva scelte vocali particolari e una notevole cura del dettaglio, accanto ad attitudini che sembrano richiamare il progressive. Pezzo movimentato e insinuante La notte di san Giovanni, che su una base ritmica molto aggressiva e vicina alla dance costruisce un pezzo tutto sommato cantautorale (come lo intenderebbe Battiato, almeno).

Il nome di Saffo offre una struttura ondeggiante e malferma che però offre prospettive intelligenti e interessanti. Parte dal basso la costruzione di Carpenteria, con una crescita morbida e malinconica che passa per una ritmica mista e quasi jazz. Anche Il cecchino non urla, ma il profilo drammatico della canzone è facilissimo da intuire, insieme all’attitudine narrativa e cantautorale della band.

Dopo l’intermezzo con sax Polena, il disco si chiude con Le mosche, altro pezzo articolato e multistrato, con il velluto che prevale sul metallo, ma anche con un ritmo in crescita e sempre più in grado di mordere. La canzone si traveste poi da suite, superando i tredici minuti di durata ma mantenendo la costante di accelerazione come un fil rouge per tutto il pezzo, salvo che nel finale acustico e sussurrato.

Sarà merito di Procida, sarà merito del gruppo. Fatto sta che Coriandoli è un disco davvero notevole, ben curato, ricchissimo di spunti e di alto profilo, quello della bestia Carenne. La band riesce a miscelare testi scritti in modo sapiente con sonorità ben selezionate e spesso molto incisive, condendo il tutto con una creatività di tutto rispetto.

Se ti piace La bestia Carenne assaggia anche: IOSONOUNCANE

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