Un anno dopo Vivid torna a farsi sentire Beatrice Antolini con un ep di cinque tracce rapido e bruciante intitolato Beatitude, con qualche riferimento alle dottrine buddiste e alla differenza tra piacere e beatitudine.
L’ep è ricco di immagini differenti, di sensazioni di provenienza diversa, tenute insieme dalla voce di Beatrice, ormai marchio piuttosto riconoscibile.
Il primo brano dell’ep è Spiders are not insects, dove, a dispetto del ritmo moderato almeno in partenza, è piuttosto evidente l’attitudine punk e sfrontata, che emerge a pieno nella parte centrale del brano.
Si procede con DNA (Embarassed face), movimento a ondate che con un linguaggio barocco porta il discorso dall’aggressività iniziale a un morbido finale di pianoforte.
Dromedarium (Beatitude) porta avanti il discorso con una robusta base elettronica e una vocalità intensa. Il pezzo cresce secondo un climax che porta a cambi di ritmo e di atmosfera.
Atmosfera curiosa, a metà tra il ragtime e il pop anni Ottanta per With love, curiosa evoluzione non priva di parentesi di chiaroscuro.
Si chiude con una sinfonica Anyma L, con la presenza del chitarrista storico di Ligabue, Federico Poggipollini che arpeggia nel sottofondo di un brano che può far pensare ai Garbage è sicuramente a molto rock melodico ascoltato nel corso degli anni.
Il disco cerca di sorprendere e in molti casi ci riesce. Beatrice Antolini mette in pista i propri talenti e costruisce un discorso spiazzante, talvolta bizzarro, spesso ispirato.
Forse qualche dose di analogico in più avrebbe finito per aiutare il progetto, che comunque cammina bene con le proprie gambe e che prosegue il discorso già avviato nella carriera della ragazza di Macerata.
