Nasce nel 2012 il progetto dei Soap Trip, duo pugliese composto da Marta Dell’Anno (voce e violino) e da Natale La Riccia (batteria e glockenspiel).
Come si capisce già dalla scelta degli strumenti non si tratta del combo più classico mai visto: oblique le composizioni e obliqui i modi anche in Loop Trip, disco uscito di recente.
Il disco si apre con Perdo, altresì singolo e video, morbida ballata con accenni trip hop ma anche con il violino già in evidenza nel finale. Paint, cantata in inglese si muove in modo molto più sinuoso e con i suddetti accenni trip hop che diventano un po’ meno accennati.
Torna il violino in Not-turno, che ha modi e atteggiamenti tzigani e un umore tra il sensuale e l’inquieto. L’alternanza analogico/elettronico prosegue in Abuela, cantata stavolta in spagnolo, conservando comunque un mood oscuro.
E il viaggio (pardon, il trip) prosegue con la curiosa La danse du poisson-globe, divertissement in francese dal passo di filastrocca. Più jazzy l’andamento di Mosquietoes, che si accende all’improvviso accelerando i ritmi e mettendo in evidenza le ottime abilità al violino di Marta.
A dispetto del titolo, si torna in parte all’italiano con Speziell, di nuovo morbida e sinuosa, ma non priva di nerbo. Molto più propensa allo strumentale l’escursione di Limes, di nuovo guidata da un violino piuttosto indiavolato.
Formas de Suicidio si mantiene su sensazioni minimaliste ma intense. Si chiude con Sette oceani, uno strumentale particolarmente morbido e avvolgente.
Il duo mostra nel disco di saper giocare molto con il sound e le ambientazioni: Loop Trip ricorda quegli spettacoli di trasformismo in cui non si sa mai che maschera apparirà al numero successivo. Il che non deve nascondere la buonissima sostanza di cui l’album è composto: è ciò che permane quando le maschere sono state riposte nel cassetto.