Come da consolidata tradizione della band, i Cosmetic hanno cambiato formazione: fuori Motobecane, dentro Ivan Tonelli alla chitarra, al synth e ai cori. Tutto questo prima dell’uscita del quarto disco della storia della band, Nomoretato.

Il disco, che punta fra l’altro a cancellare l’etichetta “shoegaze” dal sound della band, per la prima volta non è autoprodotto: la band si è affidata a Claudio Cavallaro, chitarrista, cantante e mente dei Granturismo.

Un ripetuto arpeggio di chitarra acustica apre Venue. Ma l’acustico lascia presto spazio a sensazioni psichedeliche crescenti che diventano quasi martellanti.

Crediti parte invece già forte, veloce, impattante, con la voce nascosta dietro i filtri ma con tutti gli altri suoni esposti in bella vista, con una foga capace di aumentare ancora nel corso del pezzo.

Occhi gialli sull’isola del mondo si mette in risalto, oltre che per il titolo singolare, anche per un andamento un po’ a sbalzi, con un ritmo medio e la batteria che comunque non smette di pressare con continuità.

Nelle mani giuste procede a ritmi moderati e non esagera con le escursioni psichedeliche. Il tessuto della canzone fa pensare alla new wave, con qualche escursione chitarristica in territorio Cure.

Con una citazione morettiana nel titolo, Stanza del figlio risulta in una ballata quasi acustica, che avvicina la band a linee di condotta più cantautoriali (segni di maturità in arrivo?)

Segnali psichedelici tornano in Nomoretato, la title track, che però pesca anche da altre fonti rock il proprio sound, comunque alimentato dalla chitarra.

Parte di basso Non ritornerò, pezzo piuttosto particolare con un sound molto minimalista. Quanto si era lasciato indietro, in termini di psichedelia, è recuperato in Continuum, che si lascia andare in modo importante sul lato della libertà compositiva.

Voragini (sotto i nostri piedi sicuri) recupera un drumming importante e una chitarra dal passo veloce, in un brano con buone dosi di oscurità disseminate lungo il percorso.

Rocapina torna a percorrere il versante acustico sulle prime, anche se poi si decolla ed ecco che qualche vaga traccia di shoegaze appare, ma si tratta di brevi deviazioni dalla strada prescritta.

Bordonero ha un atteggiamento piuttosto battagliero, mentre il disco e il discorso si chiudono sulle note di Reprise, strumentale con battimani.

Nomoretato è il disco di una band consapevole, con le idee chiare e conseguente con le proprie scelte. Anche la scelta di utilizzare un produttore esterno alla band è un segno di maturità. Il resto lo fanno le qualità della band. Che, non si può più nasconderlo, sono importanti.

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