alice-pedrolettiQuesta recensione è un po’ differente dalle nostre solite: intanto perché riguarda Tre Allegri Ragazzi Morti, cioè uno dei gruppi più importanti dell’alternative italiano.

Ma anche perché parliamo di un disco, ma non solo: il gruppo di Pordenone ha infatti appena pubblicato Vent’anni di comunicazione nel laboratorio di TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, opera dalle molte sfaccettature.

Si parla infatti di 400 pagine a colori (a fine articolo una scelta di immagini dal volume) con locandine, fumetti, copertine, disegni, fotografie, frame dei video.

Il libro esce per festeggiare il ventennale della band, e si accompagnera al cd limited edition, disponibile solo con l’acquisto del volume negli store online con il live unplugged che i Tre allegri ragazzi morti hanno tenuto l’8 agosto al Teatro Civico di Cagliari. Il tutto al prezzo speciale di 21.25.

Questa non è la recensione del libro, che però presenta chiaramente spunti di interesse, tra autointerviste, ricordi, reperti e ovviamente molti fumetti, che per la band costituiscono qualcosa di più di un complemento alla musica: si può dire in qualche modo che il fumetto sia la ragione seminale della band, e viceversa.

Però è chiaro che sarà conquistato dal libro principalmente chi ama già la band, chi la conosce e chi ne segue i passi, meglio se da qualche anno. Lo stesso discorso, di solito, lo si fa con i live.

Chi non conosce o ha sentito soltanto parlare di una band, solitamente non si avventura nell’acquisto di un disco live (ammesso e non concesso che esista ancora qualcuno che compra un disco live, o un disco tout court).

Magari una raccolta sì, ma un live no: eppure questo disco dal vivo, allegato al libro, potrebbe costituire un’ottima porta d’ingresso per conoscere, o conoscere meglio la band veneta.

Il contesto non è “casalingo”: a volte si tengono concerti destinati al live vicino a casa, dove si può controllare meglio la fase tecnica e dove il pubblico è spesso più favorevole.

Ma i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno una carriera lunga alle spalle e una base di fans ormai diffusa in tutta Italia. In più in Sardegna il gruppo ha realizzato video e ha lavorato, così Cagliari è molto generosa con la band, riconosce al volo le canzoni e le canta nota per nota.

La questione acustica è centrale perché si tratta di un unplugged: lungi dal togliere forza alle canzoni, la scelta dell’acustico in questo caso mette in evidenza soprattutto le virtù dei brani del trio, che talvolta raggiungono una certa potenza, e comunque non perdono mai sostanza.

Nel disco ci sono svariati periodi della band: c’è l’antica Come mi vuoi, c’è Signorina Primavolta (da Il sogno del gorilla bianco, 2003), c’è Codalunga (Primitivi del futuro, 2010). Ci sono naturalmente alcuni brani da Nel giardino dei fantasmi, ultimo disco di inediti.

C’è soprattutto una buona energia, magari un po’ meno robusta rispetto a quella degli esordi, passata attraverso periodi differenti, cambi di idee e di sonorità, ma con una coerenza e una solidità tali da farla diventare una grande storia.