Larocca: l’intervista #senzacontesto
Per #senzacontesto oggi vi presentiamo Larocca, cantautore di Gravina, cresciuto tra Murgia pugliese e Milano. Lo scorso 15 dicembre è uscito su tutte le piattaforme Memorie, il suo ultimo capitolo musicale che anticipa l’uscita primaverile del suo nuovo disco: Fatto d’argilla.
Ciao! Questa sarà un’intervista un po’ atipica: ti verrà chiesto di elencare e commentare cinque cose. Cominciamo:
Il disco che ti ha più segnato nel 2020
Il disco che più ho amato quest’anno è l’album Kiwanuka di Michael Kiwanuka che rimane uno dei miei artisti preferiti. Anche se il disco è uscito nel 2019 continuo ad ascoltarlo quotidianamente. Il mio Spotify se n’è accorto e lo ha definito il “mio artista preferito dell’anno 2020”.
Il film che hai guardato da solo durante la quarantena
Parasite è un film che mi ha lasciato senza parole. L’ho visto sia al cinema che a casa durante la quarantena. Gli spazi, i personaggi, quella casa… Ho amato quella casa, da architetto sono interessato agli spazi e a come l’uomo li abita.
La canzone che ti ricorda l’ultima volta che sei stato innamorato
Al momento sono innamorato, e la canzone è Una Sera di Fulminacci. Nient’altro da aggiungere. :)
Quel libro che devi leggere ma che non ti ha mai convinto abbastanza
Cerco di non leggere i libri per dovere, ma solo se mi intrigano e mi stimolano. Ne ho spesso molti da leggere e non sempre il tempo per farlo…purtroppo. Il libro che sto leggendo in questi giorni è I Non Luoghi di Marc Augè.
Una foto senza nessun tipo di contesto
La foto si chiama C’è sempre una porta attraverso cui trovi il tuo amore. Una foto che mi emoziona sempre e fa parte di un progetto di Ettore Sottsass che si chiama Metafore. Sottsass è un vero maestro, che ci racconta e studia, attraverso alcune piccole scenografie, la vita dell’uomo.