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Terzo e nuovo disco per Pierpaolo Lauriola: il nuovo album, L’Ego, contiene otto tracce che parlano di guerra, d’amore, di terra e di cieli con l’ausilio di una voce importante e di una grande personalità.

Lauriola ha suonato quasi tutti gli strumenti, comprese parti di batteria, affiancato da Adel Al Kasseim, che ha aggiunto alcune parti ritmiche e ha coprodotto l’album.

La lunga Yalla apre il discorso su accordi di chitarra e invocazioni desertiche. La canzone, scelta come singolo e video, nasce da un racconto di Laura Silvia Battaglia, giornalista e amica di Lauriola.

Cambio di scenario per A Varsavia, molto più movimentata e immersa nel rock-pop contemporaneo, ma anche capace di mescolare le sensazioni fino a ottenere un discorso molto incisivo.

Si rallenta con The Dreamers, unico brano in inglese del disco, morbida con rabbia. Cantavamo canzoni si muove in modo apparentemente morbido, salvo adirarsi verso metà brano.

Si sceglie l’acustico con L’Avventura, altra lunga escursione che si innesta su un climax di impatto e di emozioni. Sapore di terra antica all’interno de I Cantori, con forti influssi folk e di nuovo chitarra acustica, che però si sottopone a un cielo elettrico plumbeo.

Una certa dose di energia apre Il Mare, che si innesta su una struttura rock piuttosto semplice. Meno intossicante il ritmo di Dentro a un bicchiere, sorta di talking blues (o drinking blues?) su un tappeto minimal ma non privo di effetti, in chiusura di album.

C’è molta forza nelle canzoni che emergono da L’Ego, tra analisi spietate e idee meditabonde. Apprezzabile anche il ricorso a scenari sonori spesso completamente differenti da canzone a canzone, per un disco che ha un’identità molto forte.

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