Dopo il fortunato debut album La Spensieratezza (A Buzz Supreme, 2018) e i successivi singoli Curcuma (maggio 2019), Salsedine (dicembre 2019) e Anti torna sulle scene il cantautore ligure Francesco Petacco alias Limbrunire con il nuovo ep kalpa.
L’ep – totalmente strumentale nasce dalla volontà di esprimere in musica la nudità dell’uomo contemporaneo davanti agli eventi drammatici e imprevedibili di questi ultimi mesi, andando completamente controtendenza rispetto alle sonorità elettroniche che fino a oggi avevano contraddistinto la produzione artistica di Limbrunire.
I brani sono volutamente non post-prodotti, imprecisi, “sporchi” e fuori timing, metafora dell’ipotetico viaggio introspettivo al quale abbiamo assistito inermi, durante il quale abbiamo forse capito che tutti, nessuno escluso, siamo totalmente vulnerabili davanti alla paura.
Limbrunire traccia per traccia
Si parte con calma, dalle note del pianoforte di Nochoice, introduzione estremamente melodica al lavoro, con una sorta di loop che a ogni giro sonoro aggiunge fluidità al discorso.
Con Noediting il passo è moderato ma i modi soggetti a svolte improvvise.
Dosi di ansia molto marcate emergono da Noerase, sorta di inseguimento continuo e molto intenso.
Ritorna la calma con i passi ragionati di Nomelav, che si diffonde in dettagli e racconta con attenzione, una nota per volta.
Più acuti i discorsi di Nomidiclock, che si permette qualche dissonanza in un quadro per lo più molto minimale.
Noquantization ha una certa quantità di dramma da dispiegare, ma immersa in una malinconia per lo più dolce. Chiusura dal passo solenne e triste con Noundo.
Sorprendente, visto che arriva da un cantautore, un ep totalmente strumentale. Ma Limbrunire ha voluto interpretare così i tempi, distinguendosi nettamente dai mille “Andrà tutto bene” che ci hanno infestato negli ultimi mesi. E, visto il risultato, ha fatto molto bene.