A volte si vince, a volte si perde. E a volte, può piovere: si chiama Sport il nuovo disco di Altre di B ed è un album che può piacere anche a chi non sa se la palla è sferica o cubica. Perché è un disco che parla di sport in quanto gran bella metafora, e che accompagna il tutto con un pop vivo, ben suonato, diretto e contemporaneo (e recensito qui).
La band è giovane, corre parecchio, e nella natìa Bologna ci sta pochissimo perché è sempre impegnata a saltare su e giù per il mondo a caccia di festival e di eventi in cui far divertire un po’ di gente. Li abbiamo presi al volo e tenuti prigionieri giusto il tempo per fare loro qualche domanda.
Perché un disco intero dedicato al tema dello sport?
A nostro avviso lo sport compendia la vita e ogni suo aspetto, è l’espressione figurata che crediamo riassuma meglio la vita di tutti i giorni: la competizione, i traguardi, l’ingiustizia, la vanagloria, il lavoro e, innegabilmente, la vittoria e la sconfitta. Chi lo pratica ha provato sulla sua pelle queste cose e sa bene che è lo specchio della natura della gente.
Se sei un pezzo di merda nella vita, è facile desumere il tuo modo di giocare. A ogni modo ci siamo divertiti molto a scrivere “Sport” perché abbiamo fatto un insolito lavoro di ricerca in materia di sportivi e di sport di serie B. Se vuoi, è stato un modo per giustificare la scelta del nome della band.
C’è una separazione netta (direi quasi una schizofrenia) tra la vostra musica e come la presentate: il nome del vostro gruppo, l’incredibile copertina eccetera… Uno che non vi conosce per esempio ascolta “Zoff”, pensa di trovarci dentro, che so, un pezzo in stile Pooh che parla di parate e silenzi, e invece c’è un’esplosione di ritmo e un pezzo sprintosissimo… Siccome immagino sia un contrasto del tutto voluto, potete spiegarmene le motivazioni?
Giusta osservazione, il contrasto è voluto. Diciamo che nell’immaginario collettivo il ruolo del portiere non ha mai avuto un grande appeal, in fin dei conti nessuno dei nostri figli sogna di diventare un portiere. Eppure sono la pedina indispensabile, in porta ci deve sempre essere qualcuno.
Al di là di ogni bandiera e credo calcistico, abbiamo utilizzato il portiere italiano per eccellenza e ne abbiamo descritto il comportamento nobile, raffinato, composto e quasi regale, in netto contrasto con la sua grandezza intrinseca: dopotutto lui è un vincente (è l’unico italiano ad aver vinto Mondiale ed Europeo), ma è molto più facile ricordare un vincente che fa gol piuttosto che uno che li subisce. Forse il signor Zoff è il meno “serie B” del disco, ma il suo ruolo è senz’altro lontano dalle luci della ribalta e dall’industria dello spettacolo.
Mi incuriosisce molto l’idea di dedicare una canzone a un personaggio come Kasparov: come nasce la canzone e il vostro (eventuale) interesse per il gioco degli scacchi?
Ci trovavamo al Nick Masaniello di Genova, un locale stupendo nascosto tra i vicoli del porto, una corte dei miracoli stracolma di musici e poeti. E al centro della sala si giocava a scacchi e ci siamo resi subito conto di quanto, malgrado le apparenze, sia un gioco fisico e snervante. Si suda, voglio dire.
Ci siamo buttati e si è formato un piccolo capannello di gente che suggeriva le mosse da fare, ognuno con la sua idea di scienza militare, con la sua idea offensiva o difensiva. E l’unico uomo al mondo che non ha bisogno di capannelli di gente che suggeriscano la mossa da fare è il signor Gary Kasparov, un’intelligenza sovrumana, il trionfo della ragione.
Ma la scelta è stata dura perché eravamo altrettanto affascinati da Bobby Fisher, lo scacchista americano che ha sconvolto il mondo degli scacchi, l’uomo che ha dedicato l’intera vita a questo sport fino a rimetterci la salute mentale, un pilastro di squilibrio e creatività. Abbiamo optato per il campione russo perché ha un cognome bellissimo.
Ho scritto nella recensione che a voi si applica perfettamente uno dei più vieti luoghi comuni del calcio italiano: “Se avessero un cognome straniero chissà quanti dischi avrebbero venduto”… Trovate che l’osservazione abbia un fondamento? E in ogni caso, vi causa dei problemi?
Sì, l’osservazione ha un fondamento, ci hanno chiesto più volte di cambiare nome o di abbreviarlo. Tuttavia grossi problemi non ce li ha mai causati. D’accordo, non è un nome cool, alla moda, men che meno accattivante, ne siamo assolutamente consapevoli.
Ma è anche vero che è un concetto difficile da spiegare in altro modo, con altre parole. Quindi, vuoi per devozione, attaccamento e forte identificazione, abbiamo scelto di non cambiarlo, ci siamo davvero molto legati. Non ti dico cosa ci siamo inventati per spiegare il nome quando abbiamo suonato a New York.
Anche nel vostro sito sottolineate i chilometri che avete fatto per suonare in tour, festival eccetera. Quanto ha contribuito tutta questa esperienza alla vostra maturazione e al vostro ultimo album? Attualmente siete ancora in giro oppure vi state prendendo una pausa?
Potrà suonare strano a chi non ha un gruppo, ma suonare dal vivo è in realtà la cosa meno rilevante del fatto di esser parte di una band. Suonare in giro implica prima di tutto la dimensione del viaggio e ovviamente questo ha contribuito alla nostra crescita tanto come singoli, quanto come gruppo.
Tutto ciò ha dunque condizionato la nostra musica, il nostro patrimonio di conoscenze, lo stile di vita e l’umore: se non suoni sei triste e intrattabile, se suoni sei felice e basta. “Sport”, musicalmente parlando, è l’unione di tutti i ritagli accumulati in questi anni: città, persone, dischi bellissimi, live fotonici di band fotoniche.
Giovedì 17 aprile presentiamo il disco al Locomotiv di Bologna, poi inizia il tour promozionale. Vieni? Ti regaliamo il biglietto d’oro come per la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.
Ehi, come si fa a dire di no al biglietto d’oro?
Ecco le date del tour:
17/04 – Bologna, Maps c/o Radio Città del Capo
17/04 – Bologna, Locomotiv
18/04 – Bari, Teatro Kismet
19/04 – Alberobello (BA), G.Lan
21/04 – Lecce, Masseria Ospitale
24/04 – Palermo, Mob
02/05 – Bologna, Radio Fujiko
03/05 – Fosdondo (RE), I Vizi del Pellicano
08/05 – Siena, Lo Stregatto
11/05 – Reggio nell’Emilia, Mapei Stadium w/ Sassuolo-Genoa
15/05 – Ferrara, Facoltà di Medicina
22/05 – Santa Maria a Vico (CE), Smav
23/05 – Napoli, George Best Club
24/05 – Taurianova (RC), Birreria 34
01/06 – Marina di Ravenna (RA), Hana-Bi
13/06 – Castegnato (BS), Franciacorta in Malto
21/06 – Bologna, Arena del Sole
05/07 – Rolo (RE), Rock in Rolo
11/07 – Bologna, Botanique