Uscito qualche mese fa, Calci in culo è il secondo disco dei Magellano, band che aveva già suscitato parecchia attenzione sia grazie al primo album Tutti a spasso, sia per il fatto di essere concentrata attorno alla figura, ormai anche televisiva, del Pernazza, doppio Ex Otago.

Il disco, che come il precedente non bada molto alle distinzioni fra generi e mette insieme rap, pop, blues, dub e svariati altri monosillabi musicali, conta su un numero molto rilevante di “featuring”.

Le collaborazioni contaminano ognuna delle otto tracce del disco con suoni molto differenti: si va dall’Orso a Raphael a Jennifer Villa allo Gnu Quartet. I testi si occupano di vita e di problemi più generali, come l’ipotesi attribuita a Einstein in base alla quale, scomparse le api, alla vita sulla Terra non rimarrebbero che 4 anni (la frase, in realtà, non sarebbe affatto di Einstein, ma non siamo qui a sottilizzare).

Non soltanto per la presenza degli ospiti, comunque, il disco presenta molte facce diverse e una personalità pop ormai ben definita, con la capacità di costruire brani di valore assoluto.

Li abbiamo intervistati: dal Balena Studio di Genova, quartier generale dei Magellano, risponde alle domande Filo Q, il responsabile del sound del disco assieme al loro produttore AleBavo degli LnRipley

Come avete approcciato la lavorazione a “Calci in culo”? Ci sono state differenze rilevanti rispetto a “Tutti a spasso”?

Questo disco è nato sostanzialmente mentre stavamo facendo il tour di Tutti a spasso, è un album che è figlio di una presa di coscienza da parte nostra in tempo reale di cosa ci andava di suonare quando salivamo sul palco e accendevamo la consolle.

Quello che sentite nel disco doveva essere per noi, e per fortuna lo è, ciò che ci sarebbe andato a genio suonare del vivo. Troppo spesso ci si trova a fare cose in studio che poi risultano molto scollate da quello che il live deve trasmettere. Per noi questo disco doveva suonare bello forte e divertente.

Come nasce la scelta (impegnativa, immagino, dal punto di vista organizzativo) di includere un ospite in ogni brano?

In realtà è stato un processo molto naturale e armonico. Abbiamo sicuramente in noi più l’anima dei producers che quella della band vecchio stile, quindi ci piace mischiarci ad altri musicisti e performer e vedere che cosa ne esce fuori.

Tutte le persone che hanno partecipato al disco sono amici, musicisti che ci girano attorno, a esempio della Escobar sto producendo il disco solista, Roberto Nappi Calcagno è venuto spesso nei nostri set a suonare la tromba… insomma non siamo andati alla ricerca di feat super Vip ma abbiamo acceso il mic e registrato i nostri amici che ci passavano a trovare in studio.

Credo che il pezzo più anomalo del disco sia Terminal: come nasce l’idea della collaborazione con lo Gnu Quartet?

Con Terminal abbiamo voluto provare a fondere insieme una scrittura di stampo cantautoriale anni 70 italiana con la trap, il tutto facendo dialogare le sequenze elettroniche trappate con il sound, diciamo per semplicità “classico”, del quartetto “classico” più pazzo dello stivale.

Non ho ancora sentito in giro esperimenti del genere, noi siamo molto soddisfatti. Con gli Gnu Quartet io ho realizzato un disco, dove mia era la parte elettronica, e dopo quell’esperienze e diversi live assieme abbiamo firmato la colonna sonora del film I 2 Soliti Idioti, anche questa collaborazione come vedi è stata fatta in casa.

Di “Tutti a spasso” è uscito, a inizio 2014, anche un disco di remix fatti da altre band. Posto che immagino sia molto lusinghiero vedere la propria musica citata, utilizzata e manipolata dai propri pari, pensate che anche “Calci in culo” possa prestarsi a un’operazione del genere, oppure si tratta di un disco, per così dire, più “personale”?

Noi amiamo remixare ed essere remixati, pensa che dal prossimo tour “Sopravvivere in questa nazione” la faremo nella versione remix che ci hanno fatto i Keaton .

La nostra musica la vogliamo condividere, regalare il più possibile, dare modo a chi vuole di rielaborarla. Di Calci in culo infatti è uscito già un remix di Antares Color e molti altri ne usciranno prossimamente.

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