10430392_692829347470842_9082213885928928835_nRecente la formazione e molto fresco il risultato: gli Ongaku Motel hanno realizzato Ogni strada è un ricordo (qui la recensione) e hanno risposto alle domande della nostra intervista.

Mi potete raccontare la storia della band fin qui?

In realtà esistiamo davvero da poco, non c’è molto da raccontare! Attorno a novembre 2013 io (Fabio) ho chiesto a Davide di aiutarmi a trovare degli arrangiamenti di batteria per dei pezzi che avevo scritto, poi si è aggiunto Pierre al basso ed eccoci qua: a un anno esatto di distanza dalle primissime prove è uscito l’ep di debutto.

Un aneddoto interessante è che a fine registrazioni ci hanno rubato il pc su cui avevamo praticamente tutto. Abbiamo dovuto ri-registrare il 70% dell’ep. Non benissimo!

Il vostro comunicato di presentazione recita: “Chitarra acustica, basso, voci e percussioni registrate autonomamente dalla band”. Scelta lo-fi che ripeterete in futuro oppure casualità del momento?

Non crediamo che il risultato sia lo-fi, a ogni modo quando si registra da soli si ha la possibilità di provare, sperimentare soluzioni diverse e ragionare in tutta calma sul da farsi. Ciò non avviene solo nella fase di preproduzione, ma anche in fase di produzione, senza limiti di tempo. Per questo motivo sentiamo questo ep così “nostro”, così autentico.

Il nostro comunicato di presentazione dice che l’ep è registrato autonomamente, ma dice anche che è stato mixato da Simone Sproccati presso il Purania Recording Studio di Vimodrone (MI).

Sempre presso questo studio abbiamo registrato le batterie, perché per la batteria sentivamo la necessità di fare un lavoro più accurato ai fini della resa sonora del disco.

Simone è un nostro carissimo amico e senza il suo apporto… allora sì che il risultato sarebbe stato lo-fi!

Perché avete deciso di chiamare l’ep “Ogni strada è un ricordo” e come nasce la title track, che non a caso mi sembra posta al centro del lavoro?

Come hai giustamente notato la posizione della traccia non è casuale, si trova al centro perché vuole essere il momento di massima tensione narrativa dell’ep, da quella canzone in poi l’ascolto degli altri brani diventa più “in discesa”, rilassato.

Abbiamo deciso di chiamare così l’ep perché questa canzone è un po’ il manifesto della poetica dei nostri testi, in bilico fra sogno e vita quotidiana.

La canzone è nata dall’idea di descrivere il ruolo bivalente che ha per me la città, che se spesso risulta essere un ambiente estraniante, in altri momenti si rivela invece una presenza familiare e consolatrice, quasi “materna”. Il tutto è inserito nel quadro decadente di un amore finito.

Come spesso mi capita di chiedere di fronte a un ep: è un antipasto o un pasto completo? E’ l’introduzione a un futuro lp che avete già in parte realizzato oppure è un’opera a sé stante, perciò un prossimo lavoro potrebbe essere molto differente da questo?

“Ogni Strada è Un Ricordo” è un pasto completo. Il nuovo materiale su cui stiamo lavorando si discosta già da quello dell’ep sia in termini di contenuti che in termini di ricerca sonora.