L’intervista: Royal Bravada, gin tonic & spacconate

Una buona dose di sfrontatezza, parecchio indie rock, divertimento e altri ingredienti da scoprire a poco a poco: tutto questo si trova nell’esordio dei Royal Bravada, un quintetto di Monza nato nel 2012. A rispondere alle nostre domande è Alberto Ciot, cantante e autore dei testi.

Mi racconti come nasce la vostra band e da quali esperienze arrivate?
La genesi di RB avviene, quasi per caso, due anni e mezzo fa. Senza quasi conoscerci, se non per il fatto che a Monza frequentavamo gli stessi ambienti, siamo stati uniti dalla voglia di creare un progetto musicale coinvolgente e molto rock n roll. Ci siamo incontrati per la primissima volta 2 anni e mezzo fa in sala prove (Frequenze, Monza), armati solamente di innumerevoli idee e melodie incomplete.

Quando abbiamo cominciato a jammare il nostro bassista (Toni) ci ha pettinato i capelli con un giro di basso distorto davvero spaccone; a quel punto ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che stavamo per creare qualcosa di unico. Vogliamo fare musica genuina, che abbia il coraggio di sfondare, che crei un legame fra noi e chi ci ascolta. Vogliamo far emozionare e far saltare tutti, ma davvero tutti.

L’album suona molto compatto e ispirato. Sembra composto e registrato in un periodo abbastanza breve di tempo: sbaglio?

Alcuni brani (Black Bones, Thieves Friends, Round The Corner) sono stati composti per il primo EP e poi riarrangiati e affinati per entrare a far parte dell’album. L’ispirazione non è mai mancata, ma la composizione dei pezzi è stata lunga e a tratti quasi maniacale nella ricerca del giusto suono e soprattutto del ritmo. Abbiamo cercato di mantenere alcuni tratti distintivi: bass-lines grosse e spavalde, cassa dritta che fa saltare, chitarre penetranti e melodie di voce coinvolgenti. Il tutto è stato amalgamato e cucinato per mesi finchè non abbiamo creato ROYAL BRAVADA.

Pur con un ep alle spalle, come avete affrontato l’esperienza di un lp intero, tra l’altro scegliendo di produrvelo da soli?

Abbiamo affrontato tutta la produzione con tantissima emozione e curiosità. Siamo fieri di aver auto-prodotto questo album, pur sapendo di aver rischiato qualche errore a causa della nostra inesperienza. E’ stato fondamentale mantenere un clima positivo e ultra-creativo, sia in sala prove sia in studio durante registrazioni e mixaggio; solo così siamo riusciti ad affrontare tutto con lo spirito RB. Siamo diventati una royal famiglia :)

 Il vostro suono è apertamente ispirato alle band di rock indie contemporanee di maggior successo e talento. Ma quali sono i vostri gusti?

Domanda sui gusti = domanda difficilissima! Adoriamo la musica indie-rock inglese (Arctic Monkeys, Franz Ferdinand, The Strokes, Kasabian etc) ma i nostri gusti spaziano dal rockabilly sballone all’elettronica del nuovo decennio. Siamo davvero ispirati da tutta la musica un minimo originale e non mi vergogno di dire che ci piace anche il pop (a volte). Non bisogna essere schizzinosi: la musica funziona se emoziona. Ecco, per farti capire… ci facciamo emozionare dai Led Zeppelin e dai Black Keys, ma anche da Snoop Dogg e Miley Cyrus. Abbasso gli snob!

Da dove nasce la scelta della cover dei Chemical Brothers?

Difficile da spiegare a parole. Vieni a un nostro concerto e mentre sarai pieno di gin tonic attorniato da belle ragazze che saltano e da ragazzi fuori di testa, avrai le ginocchia che tremano per il suono e udirai: “Hey girl, Hey boy… Here we go!” … allora capirai.