Abbiamo scambiato, #senzacontesto, quattro chiacchiere con Lorenzo Vizzini, cantautore e autore (anche per nomi del calibro di Renato Zero e Ornella Vanoni) che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Inverno, fuori per Uma Records, nuovo capitolo in attesa di un nuovo album di inediti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao! Questa sarà un’intervista un po’ atipica: ti verrà chiesto di elencare e commentare cinque cose. Cominciamo:
Il disco che ti ha fatto innamorare della musica
Sono tantissimi, uno fra questi è Una donna per amico di Lucio Battisti. Un disco che ho amato e che amo follemente. Avevo credo sei anni quando l’ho ascoltato la prima volta e continuo ad amarlo fino a oggi. Battisti è ispiratissimo, Mogol scrive degli acquarelli stupendi, Geoff Westley in una forma stellare, il basso di Paul Westwood che è tutto un film. E’ stata una gran bella scuola per me e continua ad esserlo.
Il film che riguarderesti all’infinito senza mai stancarti
La grande bellezza, senza dubbi. L’ho visto cinque volte, forse anche di più. In diversi momenti so pure le battute a memoria. La prima volta ricordo che l’ho visto al cinema di Cornaredo. Mi alzai dalla sedia a cinque minuti dalla fine, con il cinema già vuoto. Avevo le gambe mezze bloccate, tipo una specie di mini sindrome di Stendhal, che so che suona esagerato, ma tant’è. Continuo ad amarlo fino a oggi come la prima volta e anzi quando so che un amico non l’ha visto – che capita spesso con amici non italiani – faccio di tutto per farglielo vedere.
La canzone che ascoltavi più spesso da bambino
Tantissime. Ma se c’è una canzone che mi ha fatto decidere di fare questo mestiere, quella è stata La leva calcistica della classe ’68 di De Gregori. Da bambino ero convinto di diventare calciatore, anche se ovviamente non ero niente di che. La mia maestra di italiano, che sapeva questa cosa, un giorno mi fece ascoltare La leva calcistica dicendomi che le ricordava me. Così mi ha fregato! Da quel giorno grazie al cielo ho dimenticato il calcio e il mio desiderio più grande è diventato scrivere una canzone bella come quella. Non ci riuscirò mai, ma in compenso faccio il lavoro più bello del mondo! Grazie maestra Rosalba
Quel libro di cui continui a rimandare la lettura
Verità tropicale di Caetano Veloso. Amo Caetano Veloso e per questo motivo dei miei amici mi hanno regalato questo suo libro per il mio ultimo compleanno. L’ho cominciato mille volte ma non l’ho mai finito, così ogni volta lo ricomincio sempre daccapo e non lo finisco mai. E’ sempre vicino al mio letto però, ormai mi fa compagnia come oggetto d’arredamento.
Una foto senza nessun tipo di contesto
Henri Cartier-Bresson, insieme a Lartigue, Arthus Bertrand e Salgado, è uno dei miei fotografi preferiti. Quando usavo Facebook, avevo sempre una sua immagine sul profilo: questo scatto, che faceva parte di una serie di scatti a una coppia di amici di Cartier Bresson, lo scrittore De Mandiargues e la pittrice Leonor Fini, in una vacanza in Italia. C’è (quasi) tutto quello che più mi piace della vita: il mare, l’amore e il piacere, in una foto elegante e super suggestiva. Per me è una meraviglia.
