Un best of, tra l’altro di 48 minuti? Che cos’è, il 1995? Pare di no, ciononostante i Love Shower Love riuniscono alcune delle canzoni più ispirate del proprio periodo degli anni ’00 e pubblicano The Wave We Were (Best of 2002-2009).
I Love Shower Love sono una band alt rock formata da quattro musicisti attivi da diverso tempo nella scena indie italiana: Stefano Perfetto (The Crooks, The Twerks) alla batteria e alla voce, Claudio Chiodi (Castelli) alle chitarre, Marco Chiodi (Nails & Castles, Clone Culture) al basso, Davide Genco (One Boy Band, Into the Wild Night) alla voce e alle chitarre.
La raccolta comprende brani realizzati nel periodo 2002 – 2009 ancora inediti su Spotify ed ereditati dalle precedenti incarnazioni della band (nata come Ashen Wave, proseguita come LaCorte, e divenuta infine Love Shower Love).
Love Shower Love traccia per traccia
Si parte subito a tutta con Lido Caine, pezzo di rock d’assalto nonché unico brano recente del disco, che insiste sui concetti e sulle linee di basso per inondare di energia l’ascoltatore.
Passa all’inglese Blue, malinconica e sorretta dai riflessi della chitarra. L’elettricità avanza a ondate successive. Decisamente più articolato il paesaggio sonoro che accompagna Shut Up, che gioca su ritmiche e livelli sovrapposti, fino a un’eruzione centrale piuttosto spettacolare.
Voice subisce influssi hip hop (i RATM arrivano subito alla mente, anche per le svisatine della chitarra) e fa sfoggio di una certa potenza ma anche di molti guizzi. Molto più funkeggiante l’atteggiamento di Senza un’anima, che senza rinunciare all’impatto si fa serpeggiante.
Ritmi moderati e piuttosto avvolgenti quelli lungo i quali si disegna Visioni, che pure ha code molto elettriche e vibranti. Le chitarre custodiscono Il mio segreto, poi avviato a seguire un lavoro molto intenso del basso, per un brano che ha strutture sonore non banali.
Si riparte subito a tutta velocità con La mia vittima, che è la prima delle canzoni più recenti, risalente al 2009, ma tutto sommato coerente a livello sonoro con quanto ascoltato fin qui.
Ritmiche articolate e qualche tentazione quasi math emergono ne Lo stile corretto, che parla di foto segnaletiche e che si fa vertiginosa nel procedere.
Le tendenze narrative e le sonorità più complesse e stratificato trovano compimento ulteriore in La Venere grigia, con voce di coro femminile e un’articolazione più vasta, pur senza rinunciare alle schitarrate.
Ritorna a linee più semplici e aggressive Madrilena, che gioca un po’ con i falsetti. Si chude con Vuoti a perdere, che torna a farsi ramificata e piuttosto oscura, pur rimanendo molto muscolare.
Ha senso un best of nel 2024? Sì, se ha un significato: ci si perdoni la tautologia ma è evidente l’intento dei Love Shower Love di riportare alla superficie canzoni che non erano sui servizi di streaming, offrendo un rilievo anche al proprio passato e alle proprie radici come band.
Ovviamente le canzoni risentono molto del contesto in cui sono state realizzate, ma mettono anche in mostra una capacità di scrittura e di interpretazione importanti, per una band sicuramente molto solida e con idee significative.
Genere musicale: rock alternative
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