Luca Eri: l’intervista #Senzacontesto

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere, rigorosamente senza contesto, con Luca Eri. Cantautore di Roma che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Apocalisse, tra indie-rock, cantautorato ed elettronica che nasce dall’esigenza di rispondere alla domanda “Che ne sarà del nostro amore, il giorno della fine del mondo?”. La risposta esatta non la sappiamo. Gli abbiamo chiesto cose più semplici.

Ciao Luca, questa sarà un’intervista un po’ atipica. Ti chiederò di elencarmi e commentare cinque cose:

Il disco che più ti ha segnato nel 2020

Nessuno, ma non è per fare lo snob.

Il film che hai guardato da solo durante la quarantena

Kill Bill, entrambi i volumi: me li ero lasciati per il giorno in cui fossi stato ispirato: erano più di quindici anni che aspettavo, è stata un’agonia.

La canzone che ti ricorda l’ultima volta che sei stato innamorato

Wetsuit dei The Vaccines: è la canzone che ascolterete in chiesa il giorno in cui il padre accompagnerà la mia compagna all’altare.

Quel libro che devi leggere ma che non sei mai convinto abbastanza

Ho un brutto rapporto con un libro, che in realtà inizio spesso ma senza finire mai: Il deserto dei Tartari di Buzzati. Che poi, alla fine, non è questo il senso dell’opera? Attendere qualcosa, consumarsi, senza che arrivi mai.

Una foto senza nessun tipo di contesto (allegare foto)

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