Un po’ di Elvis, un po’ di Beatles, un po’ di Freddy Mercury nel nuovo video di Lucio Corsi, Trieste.
Il video è nato dalla “fratellanza artistica”, con il regista Tommaso Ottomano, già al lavoro con Lucio per il mediometraggio che includeva i video di Cosa faremo da grandi? e Freccia Bianca. Attraverso i videoclip i due artisti esprimo la propria arte attraverso un linguaggio pop, malinconico e visionario.
«È la storia del vento e di come un giorno a Trieste la gente abbia cambiato idea su di lui, non considerandolo più un freno, ma rivalutandolo come spinta. Perché se ci pensi l’effetto del vento cambia a seconda di dove vai: se giri le spalle e cambi direzione ti spinge anziché frenarti. Per questo testo mi sono immaginato lo stesso vento come un cantante di cui l’Italia si accorse – essendo lui invisibile – solo dopo una sua apparizione in un programma tv. Di qui la rivalutazione, seguita, però, dall’eliminazione dallo show per carenza d’immagine e da un finale triste, ma non del tutto, che vede il vento tornare in piazza da solo a fischiare e a “rovinare i silenzi”».