Maestro Pellegrini, “Fragile, Vol. 2”: recensione e streaming

Dopo la pubblicazione di Fragile, Vol. 1, il Maestro Pellegrini torna con il secondo capitolo del progetto intitolato, appunto, Fragile, Vol. 2. Un nuovo ep, autobiografico e molto intimo per il chitarrista degli Zen Circus, in cui analizza ed esplora il mondo dentro di sé, dentro il musicista e dentro l’essere umano. Ogni canzone è un frammento di esperienze e di sensazioni, un fragile pezzetto di vita.

Il Maestro Pellegrini racconta: «L’idea alla base di questo disco è quella di mettermi a nudo raccontando la mia vita attraverso i testi delle canzoni, credo che cantare debba essere una necessità e per me lo è diventata dopo un periodo particolare della mia vita in cui la musica non bastava più. Nel volume 2° ho scelto di non inserire ospiti proprio per mettere a fuoco in maniera migliore la mia identità e la mia cifra stilistica».

Maestro Pellegrini traccia per traccia

Non c’è una direzione / se parti da un principio / per arrivare non sai dove / ma continui a giudicare

A volte ti capisco è il singolo scelto per rappresentare questo nuovo capitolo. Musicalmente ben strutturato, lascia una sensazione di irrisolto e crea la necessità di voler riascoltare per comprenderne tutte le sfumature, nonostante il ritornello di facile appeal. Lasciarsi trasportare dalle onde del mare è il mood, il lasciarsi bagnare senza opporre resistenza: volte è necessario abbandonare alcune relazioni per salvarsi.

L’hai mai provato un bacio col veleno?

Si prosegue con Inattaccabile, più delicata della traccia precedente. Una relazione e tante immagini: esperienze, piccole cose, pensieri. Tutto si sussegue, si mette in fila, racconta una sensazione e cerca di respirare mettendo la testa sott’acqua. I difetti sono elementi caratterizzanti che rendono inattaccabile la persona che si ama, in fondo.

Il tempo gira e da un po’ non lo trovo più

A tratti malizioso, a tratti sensuale e a volte liberatorio, Ci dovranno legare arriva al ritornello lasciando un po’ di confusione e un po’ di presa bene. Ma sempre di interrogativi positivi si tratta, di desiderio di comprendere fino in fondo ogni stato d’animo legato a questi 3 minuti.

Ammalarsi è una scusa per abbracciarti e non cambiare

L’ep si conclude con Smettere: un viaggio in treno, in prima classe, lontano dagli errori e dai profumi, dai rimorsi e dai sogni bui. Il desiderio è quello di dare un nuovo senso all’esistenza, smettere di vivere solo per sé stessi e di esserci anche quando fisicamente è impossibile stare insieme.

Il Maestro Pellegrini continua a regalare sfoggio delle sue doti di musicista a 360 gradi: la sua esperienza alla chitarra e al fagotto e l’orecchio attento a mettere ogni suono al posto giusto hanno contribuito a rendere questo secondo volume di fragilità un esperimento ben riuscito, in cui perdersi e riconoscersi.

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