Management del Dolore Post-Operatorio, "Un incubo stupendo"Un incubo stupendo è il titolo del nuovo album del Management del Dolore Post-Operatorio in uscita oggi per La Tempesta Dischi. Il ritorno dei MaDe DoPo, a due anni di distanza da I Love You (La Tempesta Dischi, 2015) è stato annunciato lo scorso autunno dal primo singolo “Naufragando” e dal secondo singolo, la title-track “Un incubo stupendo” a gennaio.

La combo abruzzese Romagnoli/Di Nardo è stata affiancata in studio da IMURI, band teramana formatasi nel 2014 e composta da Lorenzo Castagna (chitarra), Antonio Atella (basso) e Valerio Pompei (batteria). I membri de IMURI andranno a formare, insieme a Luca e Marco, il quintetto che salirà sul palco per il tour di “Un incubo stupendo”. L’intera produzione artistica del disco è opera dello stesso Marco ‘Diniz’ Di Nardo.

Management del Dolore Post-Operatorio traccia per traccia

Si parte con dolcezza: il primo brano è Naufragando, già scelta come primo singolo, un pezzo rock piuttosto lineare, con qualche angoscia e qualche riverbero rock-pop. Di singolo in singolo, ecco poi la title track, Un incubo stupendo più tirata e acida, governata dalla chitarra con il beneplacito del drumming.

Ci sono acidità di ritorno anche nella chitarra de Il vento, che però si distende su piane più allargate e su una calma orizzontale. C’è elettricità ne Il tempo delle cose inutili, ma arrivati alla quarta canzone ci si deve arrendere di fronte a un mood prevalente malinconico e “minore”, come se fosse successo davvero qualcosa di molto brutto e si cercasse di superare il lutto. Giusto? Sbagliato. Arriva Il mio corpo e la classica carica sarcastica della band riprende respiro. E anche Una canzone d’odio si muove sugli stessi canoni, soltanto un po’ più “indie”.

Edonismi di gruppo prendono il centro di Esagerare sempre, corale e un po’ disperata. Visto che te ne vai semplifica un po’ il suono, mentre Marco il pazzo si costruisce su un giro di chitarra, attivando meccanismi di rock di media velocità. Si chiude con l’autobiografica e ironica Ci vuole stile.

Disco tutto sommato strano, da parte del Management del Dolore Post-Operatorio. Il livello è alto come sempre, le canzoni ispirate, forse manca quel passo ulteriore, quella cattiveria che si era apprezzata in dischi passati. Ma il livello di composizione e le scelte effettuate dalla band sono ancora una volta convincenti.

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