Singolo dopo singolo è cresciuta l’attesa per il nuovo disco di Marta Tenaglia, una delle voci più originali del contemporaneo: ecco After Verecondia.
Il cammino di Marta è iniziato nell’autunno del 2020 con la pubblicazione di Bonsai, ed è poi proseguito con altri quattro singoli: Ventilatore, Alda Merini centravanti, Osmanto e Chi Può. Con queste prime quattro uscite l’artista si è fatta conoscere e apprezzare. Il suo stile si è fatto sempre più preciso e raffinato; la fusione tra la sua voce − sussurrata e profondissima − e la sua musica − modellata da mille schegge elettroniche sparate in traiettorie lontanissime capaci di ricompattarsi in un unico sound solido e riconoscibile − è diventata un vero e proprio marchio di fabbrica.
A maggio 2022 è uscito il suo disco d’esordio Guarda dove vai, presentato in esclusiva al MI AMI Festival di Milano. Durante l’estate e l’autunno 2022 Marta suona a Milano, Roma, Torino, Ferrara, Fano, Udine, Napoli, Firenze, Parma e a settembre presenta la release fisica del disco d’esordio a Milano in Cascina Nascosta. A inizio dicembre 2022 esce il videoclip di IKEA, la traccia d’apertura del disco d’esordio.
Marta Tenaglia traccia per traccia
Mansplaning e patriarcato sono al centro dell’attenzione del testo di Circe, mentre le sonorità scivolano intorno alle parole, in un brano elettronico e volutamente ambiguo.
Sussurra, Marta, quando si tratta di cantare delle Allodole, anche se dopo l’introduzione si inizia a ballare su un beat abbastanza marcato. C’è un po’ di Madame, un po’ di Myss Keta, ma c’è tantissimo di Marta Tenaglia in un pezzo vertiginoso e svergognato, nel senso migliore del termine. After Verecondia, appunto.
Indizi di dolcezza si affacciano invece in Finestra, che ha retrogusti alla Prince (ma anche alla Venerus), ma che canalizza i propri cattivi pensieri in un pezzo morbido dai ritmi medi. C’è molta moderazione anche nelle sonorità di Marmo, che però è piuttosto straziante per quanto riguarda i sentimenti. Finendo con giochi di echi che rendono il tutto ancora più malinconico.
Cita (verbalmente) Dua Lipa Peccato, che è abbastanza peccaminosa in effetti, per quanto riguarda il mood. E mentre ci si eleva gradualmente si segue il synth e si scopre che si sta già ballando.
La seconda parte del disco ha inizio con Anima infinita, che a dispetto del titolo non è molto contemplativa, ma basata su un battito e su concetti piuttosto materiale. Ma i suoni, quelli sì, si espandono eterei, formando piccoli contrasti interessanti, parlando di dolore e di amore.
Un po’ più isteriche le dinamiche di RNM, principalmente per colpa dell’elettronica, che riserva rasoiate qui e là. Poi il discorso evolve in un electro-rock piuttosto acido. Elasi e Cucina Sonora collaborano a Bambi, dolce ma piuttosto frenetica, con influenze internazionali particolarmente evidenti.
Si termina con un paio di brani “doppi”: prima Redemption/Incendio, all’inizio molto tranquilla e minimale, poi preda di beat schizofrenici e difficili da controllare. Poi i ritmi si regolarizzano ma ormai la tranquillità è persa e ci si muove in modo incontrollato. E poi con poetica/manifesto, breve e più suggerita e sussurrata che proclamata.
Una voce originale e da non sottovalutare quella di Marta Tenaglia, che con questo disco mette a fuoco molto bene le proprie virtù, muovendosi tra le influenze, nazionali e internazionali, senza farsene soggiogare.
Un disco molto organico, completo, ricco di sensazioni diverse ma capace di rimanere compatto e coerente dall’inizio alla fine. Capacità che, soprattutto oggi, è rimasta appannaggio di pochi. Davvero notevole.
Genere musicale: cantautrice
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