Ventiquattro anni e idee indie (un filo confuse qui e là, ma in senso buono): Martiny è un cantautore e una delle facce nuove e interessanti che girano in questo periodo.
Post relax è il suo nuovo disco. Così il comunicato stampa: “Il punto di vista di MARTINY sul mondo che lo circonda allo scadere dei 24 anni, quando capisce che ormai il “relax” è finito e che bisogna iniziare a prendersi un po’ di responsabilità. Un album che parla di scritte sui muri, feste e vino. E di tutto quello che ci sta nel mezzo“
Martiny traccia per traccia
Si parte da Dubai, e hai voglia a cercare il lato fresco del cuscino. La canzone invece è fresca e veloce, con un po’ di chitarrina e quel cantato un po’ così, anche un po’ divertente, di Martiny.
“Non innamorarti mai di me/prima guardati allo specchio”: un invito e una precisa volonta contenuta in una canzone veloce ma molto indie, Mai di me appunto. Un buon groove di basso ma anche un sound molto agile.
Quasi punk come atteggiamento, ma molto electro e anche caotica per i suoni Tommi, sicuramente uno dei brani più enigmatici del disco.
“Vorrei aprirti la testa e vedere di che colore sono/i tuoi pensieri”: il dubbio è legittimo ed è espresso in Tutto male, canzone alla ricerca di colpe e adorna di suoni curiosi.
Arriva da lontano e arriva morbida Scarico a mille, che ha un bel riffettino di chitarra immerso in nuvole indie.
Gesticolare vede la partecipazione di Elle, nonché di un drumming nervoso e irregolare, con sentimenti di fondo quasi jazz.
Viaggia di corsa invece Macello reale, che accoglie anche un po’ di tenerezza nelle descrizioni a volte impietose.
Si litiga con il lunedì mattina, le poste e questo mondo in Affittami, ballad d’atmosfera che poi alza un po’ la voce.
Un disco molto divertente e molto alcolico (come potrebbe essere altrimenti) quello di Martiny, che pur essendo pop poggia su un lavoro di scrittura e arrangiamento tutt’altro che banale. Talento da tenere in considerazione.
