Lei è speciale è il nuovo singolo di Mattia Livadoti. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao, puoi raccontarci di cosa parla Lei è speciale e quale messaggio vuoi trasmettere con questo singolo?
Quello che vorrei trasmettere con Lei è speciale é un messaggio di forza.
A volte la vita quotidiana e non cerca di abbattere la luce dentro di noi che ci appartiene e non svanisce mai. Dobbiamo provare a non avere pensieri bui o a sentirci non inutili, perché, nel nostro piccolo, per qualcuno o per qualcosa potremmo essere speciali.
Come descriveresti le sonorità di “Lei è speciale” rispetto ai tuoi lavori precedenti?
Rispetto ai lavori usciti nell’ultimo periodo ho voluto riprendere le vecchie sonorità, che hanno caratterizza il mio primo singolo con la Moonrecordbs Maledetta maledizione. Sonorità miste d’impatto con fiati e ottoni, strumenti che trovo davvero interessanti. Per via della mia passione del clarinetto.
Quali sono state le sfide maggiori nella realizzazione di Lei è speciale?
Per la prima volta ho voluto parlare di una persona a me contigua e delle sue disavventure e sfaccettature. Ed è stata una sfida, perché tutti i miei singoli parlano sono ispirati dalla mia vita, dalle mie emozioni e dai miei sentimenti che voglio condividere con l’ascoltatore perché possa immedesimarsi.
Ma con Lei è speciale ho provato a cambiare il punto di vista e scrivere di una vita di un’altra persona. Ed è stata lì la difficoltà, perché non è mai semplice cercare di immedesimarsi, ma volevo parlare di questa persona e del suo inferno per poter trasmettere un messaggio positivo, per tutti.
Puoi raccontarci qualcosa di più sulla protagonista del brano e la sua storia?
Come già detto in precedenza la storia di questo brano nasce dai dei problemi di una persona a me cara, che ha avuto delle brutte situazioni nel mondo del lavoro. Un mondo, quello del lavoro, che dobbiamo vivere per necessità e per bisogno. Ma se cerchiamo qualcosa in più per noi o dentro di noi si rischia di spegnersi per l’infelicità e l’inadeguatezza di non fare quello che ci appagherebbe rischiando di non essere apprezzati per quello che si è e per quello che si é in grado di dare.
Puoi parlarci del tuo percorso musicale e di come hai iniziato a suonare la chitarra influenzato da Vasco Rossi?
Ho cominciato ha suonare la chitarra per una sfida familiare. Ricordo ancora la mia prima canzone che imparai da autodidatta, Sally di Vasco Rossi. E da lì l’influenza del “Blasco” è durata per tutta la vita e mi accompagna sin dalla mia infanzia, grazie a mia madre, e poi facendomi crescere anche a livello musicale e di vita.
Ho rivisto in lui alcuni miei periodi bui che stavo attraversando, ed e così che ho cominciato a capire la forza della musica e l’empatia che un cantante può trasmettere con i suoi testi. Ed è quello che io fondamentalmente vorrei fare con la mia musica. Per me, Vasco, é l’esempio di vita vissuta nella musica.
Come vedi la tua evoluzione musicale nei prossimi anni?
La mia evoluzione musicale è in continua espansione, ora il sogno deve essere qualcosa che si materializza con ambiti obiettivi.
Cantando sempre della mia vita e cercando di avvicinarmi sempre di più al mio pubblico, che spero sia sempre in espansione.
Pagina Instagram Mattia Livadoti