artworks-000100211505-uty8b4-t500x500Uscirà domani Maudit, esordio omonimo di un quartetto milanese che suona un rock grintoso, diretto ed energico. Nati nel 2011 hanno registrato il loro primo lavoro con Giacomo Garufi, sound engineer e produttore artistico, e Andrea Brumana, cantautore e paroliere, presso Massive Arts Studios di Milano.

Davide Carrone, Rino Cipollaro, Andrea Vernò e Jgor Ognibeni propongono una “musica di reazione”: “Maudit è il nostro primo album omonimo. Ogni canzone è una lettera aperta a tutti e a nessuno: è una scusa, una confessione o una disperata richiesta di aiuto.”

Si parte belli carichi con i suoni della chitarra elettrica a invadere militarmente Tempi migliori, con il supporto della sezione ritmica a supportare il discorso.

Almeno in partenza discorso più frenato in Milano, che però acquista ritmo e rumore con l’andare del discorso. La costruzione del pezzo è eretta su cambi di ritmo, un buon lavoro di basso e un testo che descrive la realtà di una città sempre più abitabile e sempre meno vivibile.

Si parla ancora di bandiere che sventolano all’interno di Colpevole, dal sound piuttosto anni Novanta. Intro potente ed evocativa per Schiavo, che si veste di hard rock piuttosto fluido.

Alta tensione si rivolge a una dimensione più personale ma non per questo abbassa i ritmi, anzi li alza decisamente e picchia piuttosto duro.

Ballad dal sapore retrò ma con ingredienti blues rock Juliet, che stacca dall’atmosfera del resto dell’album. Si chiude con Cattivo, che torna a pestare duro e a correre, con l’atteggiamento chiaro dell’anthem da concerto.

Con qualche eccezione (per esempio Milano), i messaggi dei testi possono peccare a volte di ingenuità, ma dei Maudit convince la forza interna e l’espressione di una voglia di ribellione che cerca la strada giusta per manifestarsi.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=WSDhCcBrNaw.]