Una prova di fuga, una sosta su un ponte, soprattutto Un altro tentativo: il cantautore Mazzoli ritorna a regalare una delle sue canzoni sempre fluide e ricche di impressioni contemporanee.
Un altro tentativo nasce a gennaio 2024. Di ritorno a casa in bicicletta sul ponte di Stalingrado una melodia mi obbliga ad accostare su un lato per registrarmela e non perderla di vista. Corro a casa trafelato e mi lancio sul pianoforte definendo la prima strofa e ritrovando dopo tempo un grande affetto verso un nuovo brano. Nei giorni successivi con l’aiuto di Giovanni di Bella (chitarrista) e Lorenzo Barbolla (pianista) a suon di cene e sigarette completiamo il pezzo. La canzone conserva un carattere anni ‘80 e la ricerca nelle sonorità spazia dal cantautorato più classico a quello moderno, da Dalla a Calcutta, il giro armonico ricercato è opera di Giovanni, che proviene invece da uno stampo più jazz. Il brano nasce dal bisogno di darsi una nuova possibilità dopo essermi sentito schiacciato dalle difficoltà della vita che attraversavo, tentando nuovi modi, facce e posizioni per riuscire comunque a rimanere in piedi di fronte alle difficoltà. D’altronde c’è sempre un modo per fare un altro tentativo
Il brano viene registrato nell’Avangarage Studio da Luca Vagnini e vanta la presenza di Alessandro Nitti alla batteria e Alberto Antoniucci al basso.
“Un altro tentativo è accettare il cambiamento, è porsi in ogni modo pur di restare al gioco, è mettersi in discussione, provare nuove scarpe, accettare il passato e avere una grande voglia di riscrivere il presente. Un altro tentativo è dire anche oggi ci riprovo nonostante le difficoltà che si incontrano sul cammino”.