Mecna, Sick Luke, “Neverland”: recensione e streaming
E’ il momento dei duetti, nell’hip hop italiano. L’ultimo in ordine di tempo è quello che mette a segno l’accoppiata Mecna e Sick Luke, che pubblicano dieci canzoni in un album intitolato Neverland.
Dopo aver collaborato nei brani Pazzo di te e Akureyri, hanno deciso di proseguire la loro collaborazione tanto da arrivare a registrare un intero disco. L’album collaborativo vede featuring con Tedua, Luché, Generic Animal, CoCo , Psicologi, Ainé , Marina e Voodoo Kid.
L’artwork del disco riprende l’opera del fotografo americano Corey Olsen, scatto che diventa una metafora visiva per il concept di “Neverland”. Nell’immaginario di Mecna infatti la lente a contatto ritratta nella fotografia permette all’occhio di vedere una realtà migliore, che non esiste, proprio come questo album non sarebbe esistito senza l’unione tra l’universo di Corrado e quello di Sick Luke.
Mecna e Sick Luke traccia per traccia
Fuori dalla città apre il disco con un pezzo che alterna momenti molto malinconici ad altri decisamente più serrati, con un’atmosfera generale piuttosto urban.
Con molti ospiti (Marina, Psicologi, Voodoo Kid, Ainé) ecco poi Neverland, la title track, che si appoggia su terreni morbidi per un altro pezzo dal tracciato variabile.
Vocette e un groove intenso in Si Baciano Tutti, che prevede la presenza di CoCo per un’interpretazione alternativa del romanticismo.
C’è l’amore anche al centro di Se Apro Gli Occhi, che però ha dimensioni leggermente più intime, anche se il ritmo è vivace e visibile.
Ecco poi Akureyri, uno dei pezzi da cui il progetto è nato: il rap è fitto, l’ambiente sempre piuttosto notturno, l’umore variabile.
Parte piano ma accelera in fretta Perdo la testa, che ha un beat determinato e una certa aria black sullo sfondo, con tanto di assolo funkeggiante di chitarra nel finale.
Non Dormo Mai, a parte ripetete “Sick Luke, Sick Luke” all’inizio come in metà del disco, offre un’altra infornata di ospiti: Luchè, Tedua, Generic Animal, che si alternano al microfono.
“Non fare un disco se non stai soffrendo”: un’affermazione di principio notevole, soprattutto in ambito hip hop, contenuta in Canzone in lacrime, un pezzo che non si vergogna di mostrare le proprie emozioni.
Si va verso il finale con l’altro singolo, la scoppiettante Pazzo di te, che appoggia sul soffice tanti piccoli movimenti.
Il disco finisce con :(, che nasconde dietro l’emoticon un brano che parte piano ma poi si fa aggressivo e poi torna indietro con una sorta di riflusso.
Pur aderendo a qualche cliché del genere (ma senza esagerare), Mecna e Sick Luke offrono una buona dose di canzoni interessanti e convincenti. Il disco si nutre di atmosfere che sconfinano nell’r&b, con uno sfoggio di sensibilità da non trascurare.