Esce oggi, 7 gennaio 2019, Una casa stregata, il primo disco di Mercalli, progetto che nasce nel 2013 sulle colline irpine dell’entroterra campano, un tratto di Appennino a metà strada tra Adriatico e Tirreno che influenza la scrittura intima della band, sospesa tra una sorta di atmosfera cantautorale e reminiscenze alternative dei primi anni 2000.

Nel 2016 l’incontro con il batterista Francesco Margherita coincide con l’inizio dell’attività live del gruppo, fino a quel momento dedito alla ricerca di una precisa cifra stilistica. Dopo una serie di autoproduzioni, nel 2018 entrano a far parte della famiglia I Make Records di Francesco Tedesco, con il quale co-producono il disco d’esordio.

Per le registrazioni, l’album vede alla batteria Jonathan Maurano. Un’anteprima è stata presentata dal vivo sui palchi del People Involvement Festival e dell’Ariano Folkfestival nell’agosto 2018. Il video de “La sedia in bilico”, primo singolo estratto, è frutto della collaborazione con la fotografa concettuale Alessia Rollo, anche autrice delle foto del disco.

Mercalli traccia per traccia

L’ambientazione sonora di Ciclisti, che apre il disco, è quella ormai famigliare di ambito indie, ma con qualche strato in più rispetto ai classici synth che ormai impazzano ovunque. E il testo aggiunge qualcosa in termini di rabbia.

Tocchi di archi contrassegnano Un letto stretto per due, agile e descrittiva, che cerca di dosare velocità e delicatezze.

Molto soft anche l’approccio de La sedia in bilico, già presentata in qualità di singolo, canzone in equilibrio precario fra malinconia e tensioni sciolte.

Piccoli scintillii e riferimenti (anche vocali) al cantautorato pop anni Novanta si indovinano all’interno di Un posto per nascondersi, con qualche pizzico di chitarra.

Si torna a qualche velo di tristezza con Guardi le cose, capace di aprirsi a livello sonoro nella seconda parte. “Guardi le cose/con il gusto di chi mangia con le mani”: il brano regala immagini significative e sonorità semplici.

Un ritratto in chiaroscuro quello di Soprammobili, in cui tornano i synth, inseriti in uno schema sonoro dal passo cadenzato.

L’uomo senza ricordi ha dinamiche tenui ma anche cambi di scenario, con fiati e arpeggi continui.

L’astronomia fa da contorno a Comete, che su un buon groove di basso orchestra alternative sonore e di vita, con toni anche aspri.

Una questione di stomaco ha un umore che tende verso l’alto, per una canzone viscerale ma leggera.

C’è la chitarra a guidare Gesti, che offre sensazioni allargate e soft. Si chiude un po’ come si era aperto, con sensazioni pop distribuite su un pezzo mobile come La stessa stanza.

Esordio notevole per i Mercalli, che riescono a intercettare le tendenze sonore contemporanee innestandole su strutture più classiche, e condendo il tutto con contenuti significativi e ben scritti.

Genere: cantautorato, indie pop

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