Mezzanotte è il nuovo singolo dei Metanoia, in radio e digitale dal 29 aprile. La canzone è una metafora di un momento complicato, ma che si può superare; infatti, la mezzanotte citata è il segno di un nuovo inizio, lo dice apertamente il testo: “E’ mezzanotte puoi ricominciare, è già domani, domani, domani”.

La presenza dei fiati non è casuale, sono simbolo di speranza, così come l’alba del testo, quella luce che rompe il buio della notte, che fa sperare che le cose possano andare meglio. “Mezzanotte” è una prova di maturità, in cui i Metanoia si mettono a nudo. Abbiamo intervistato i Metanoia per conoscerli meglio.

Come siete cambiati dal vostro esordio ad oggi?

La band esattamente nasce nel 2014 e da lì siamo cambiati parecchio, sia come membri, infatti abbiamo fatto dei cambiamenti, sia come intenti, se all’inizio la volontà era di sfogarsi e farsi sentire, oggi la prendiamo più come un lavoro, sempre divertendoci, ma un lavoro.

Da quale idea nasce la scelta del nome. Perché Metanoia?

Metanoia è una parola scritta in un romanzo, che però non ricordo. Vidi il significato e mi colpì subito. Proviene dal greco e significa cambiare modo di vedere le cose, di pensare e percepire. A 19 anni sei un concentrato di cambiamenti, hai la volontà di andare avanti, mutare, avere speranza, quindi calzava a pennello il termine.

Quanto è importante il feeling umano e artistico per sviluppare un progetto come il vostro?

Non è importante, è fondamentale. La nostra amicizia viene prima della musica ed è proprio quella che fa nascere la nostra musica. Passiamo tanto tempo insieme, ci confidiamo, proviamo a sentire ognuno le cose degli altri, questo è troppo bello, perché la musica ha bisogno di sincerità.

Sappiamo che avete suonato su e giù per lo stivale con più di 100 concerti, aprendo anche a Meganoidi, Cosmetic e Cisco, ex leader dei Modena City.  C’è un concerto che portate nel cuore? Che vi ha emozionato più degli altri?

Un concerto a casa nostra, Tortoreto. 30 giugno 2018, il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno. A parte che a mezzanotte tutti mi hanno cantato tanti auguri, ma poi è stata la sera del nostro primo striscione, emozione non facile da gestire sul palco quando lo vidi e poi sapere che tutta una piazza viene lì solo per te è una figata pazzesca. Ci siamo divertiti un casino, ma ci ha anche responsabilizzato, perché sappiamo che rappresentiamo questo paese.

Che atmosfera si respira durante i vostri live?

Bella domanda. Nelle foto e nelle interviste cerchiamo di essere i più pacati possibile, ma nei live ci trasformiamo, esce fuori tutta quella voglia di suonare che abbiamo dentro. Non smetteremmo mai, infatti succede che a fine concerto facciamo dei bis, improvvisiamo, ci piace giocare col pubblico, insomma ci divertiamo e credo che si veda.

Mezzanotte è il vostro nuovo singolo, in radio e in digitale il 29 aprile. Quale messaggio volete comunicare con questo brano?

Mezzanotte vuole essere un manifesto di speranza. Molte volte crediamo che tutte le cose vadano male, è umano, è protezione, però ogni giorno abbiamo infinite possibilità e la mezzanotte non è solo la fine di una giornata, ma l’inizio di un’altra.

Quali saranno i vostri prossimi impegni?

Stiamo organizzando dei concerti per questa estate, il primo possiamo dirlo in anteprima da voi, è il 19 maggio a Le Mura di Roma, poi chi lo sa, uscirà una nuova canzone che ci terrà compagnia durante l’estate.

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