Mille: la poetica dei piccoli dettagli

Milanese d’adozione ma romana di nascita, Mille è lo pseudonimo con cui si presenta al pubblico Elisa Pucci. L’abbiamo intervistata.

Quali sono “le cose” di cui parli nel tuo ultimo singolo? Il brano è nato in conseguenza a qualche episodio in particolare?

La vita le cose è un fotogramma del mio trasferimento da Roma a Milano avvenuto lo scorso anno, una celebrazione della poetica dei piccoli dettagli delle mie giornate , quelli che cambiano necessariamente perché cambiano i luoghi, dettagli che mi danno la percezione della bellezza della vita che sto conducendo, con tutte le sue litigate, con tutti i suoi “dover fare”.

Perché hai deciso di intraprendere una carriera da solista? Continui a suonare con i Moseek?

Scrivo da sempre le canzoni dei Moseek in inglese, ispirandomi al gioco dei suoni e facendo una media delle storie dei componenti della band. Finito il tour ho avuto modo di sperimentarmi con la scrittura in maniera diversa, con la lingua italiana e un pianoforte, ricalcando il mio vissuto, la mia faccia. Ho scritto parecchie canzoni e queste hanno tracciato un nuovo percorso, parallelo ai Moseek, al quale ho dato in maniera fisiologica un nome, Mille.

Tornando indietro, rifaresti l’esperienza di partecipare a un talent show?

Sono convinta che ci sia uno spazio e un tempo adeguato per fare le cose, quando ho partecipato con la band a Xfactor ho agevolato il flusso e mi sono fatta attraversare in pieno  dall’esperienza vivendola con equilibrio tra leggerezza e serietà. Rifarei tutto senza cambiare una virgola.

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