Earthling (Listenrecords/ Broken Silence) è il nuovo album di Missincat, alias Caterina Barbieri, cantautrice, polistrumentista e produttrice italiana residente a Berlino. Earthling esplora le dinamiche umane da una prospettiva inedita: quella aliena. Gli “Earthlings” sono descritti come esseri umani osservati da lontano, non solo per la loro coesistenza sulla Terra, ma anche per i loro sogni, desideri, lotte e vulnerabilità. Missincat canta di storie umane ordinarie — amore, frustrazione, speranza e imperfezione — elevandole a una dimensione celeste, incastonandole in paesaggi musicali preziosi e cinematografici.
L’album, composto da dieci brani, è caratterizzato da un approccio minimalista che lascia ampio respiro alla voce eterea di Missincat e al suo storytelling. Gli arrangiamenti musicali fondono beat elettronici 808 con batterie acustiche (suonate da Matze Proellochs), calde sezioni d’archi (con il contributo del violoncellista Marius Kiefer), chitarre sognanti e sintetizzatori.
Questo album ha avuto una gestazione molto lunga. Alcune delle canzoni sono rimaste su un hard disk per molti anni. Nel frattempo, ho pubblicato due album, sono andata in tour, e ho fatto molte altre cose. Un giorno, finalmente, le ho riprese e ho continuato a produrle
Missincat traccia per traccia
Voce sottile, inclinazioni synth pop, Masquerade apre il disco con un certo senso di malinconia leggera. A racconta la “parade of fools” che contraddistingue la vita dei terrestri Missincat si accinge seguendo linee semplici.
Colori scuri quelli che si incontrano fin dalle prime note di Calling Your Name, che acquisisce però presto un piglio più intenso.
Questioni più ritmate quelle messe in evidenza da Come the Dawn, che non perde in eleganza e anzi guadagna in melodia con qualche nota di pianoforte. Heart of Fire sceglie battiti gentili e percorsi piuttosto morbidi.
Si torna a viaggiare in una certa quale oscurità con Mad About Me, che sembra invertire concetti di ben noti successi di pop internazionale, con il risultato di ottenere un brano con qualche spunto interessante.
Qualche piccolo glitch contrassegna l’atmosfera di Twice, che per il resto si basa su un’oscillazione continua e su sonorità in crescita graduale. Ballata con archi e molta intensità, ecco Hit my Heart, altra canzone semplice e molto dolce.
Questioni di sospiri e di suoni che escono dal buio in Turn Back Time, alla ricerca di un ritorno al passato evidentemente complicato. Ha le modalità della filastrocca il cantato di Christmas Rose. A chiudere ecco una cover di Karma Police, restituita con delicatezza ma sottraendo passione e dramma.
Fortemente imbevuta di suoni internazionali, Missincat confeziona un disco carino, gentile, lineare, scuramente elegante, molto gradevole all’ascolto. Forse ci si poteva attendere qualche scintilla in più.