Movin K: trasformando l’emotività in musica
Fortemetente influenzati dal progressive, i Movin K pubblicano Watin 4 the Dawn: abbiamo posto alcune domande alla band.
Come Movin’ K esistete da una decina d’anni ma avete esperienze ben più radicate nel mondo della musica. Potete riassumere le tappe principali della band prima di “Waitin 4 the Dawn”?
Il progetto Movin’ K nasce nel 2006 dai componenti principali dei Black Riders, prog band che ottenne molti consensi nell’ambito della scena prog underground italiana nel periodo 1996-2002; i Black Riders si affermarono in diversi contest per band emergenti e nel 1999 furono selezionati come support band per il concerto dei Porcupine Tree al Prog Fest 1999 di Vigevano (PV).
I Movin’ K iniziano a esibirsi dal 2007 e si affermano in diversi contest italiani (Music Village 2008, Tour Music Fest 2008, Stage Alive Contests 2010 (vincitori), Strane Officine 2012 (finalisti), Emergenza Festival 2012 (finalisti), Prato Music Festival 2015 (vincitori)); inoltre la band viene selezionata per partecipare ad alcuni importanti festival come “Musica per i Borghi” nel 2010, “Yes Weekend Festival” nel 2012 e “Blue Street Festival” nel 2016 . Nel mese di agosto 2010 i Movin’ K si esibiscono per la prima volta in Europa suonando al “Maloemelo” e al “Waterhole” di Amsterdam.
Nel 2016 vincono le proprie selezioni regionali e partecipano all’ ”Arezzo Wave Love Festival”, il piu’ importante evento per band emergenti in Italia; nell’estate 2017 raggiungono le finali nazionali del contest “Road to Pistoia Blues”. Prima di registrare “Waitin’ 4 the Dawn” realizzano due album (il doppio “Along the Way of the Great Dolphin” del 2008 e “Until your Breath is over” del 2012) e l’EP del 2014 “Park your Butt” che anticipa l’album del 2016.
Il cammino artistico dei Movin’ K si muove parallelamente a quello del suo motore creativo Francesco K Epiro, autore, arrangiatore, produttore, compositore e strumentista molto richiesto che negli ultimi anni ha collaborato con artisti quali Naif Herin, Ronnie Jones, Horndogz, Davide Dugros, Stefano Frison, Davide DaG Gullotto, Thierry Zins, Simona Cancian, Mikol Frachey, Kiol. Epiro e’ anche compositore di colonne sonore per documentari, musiche per solo piano e progetti di musica “new age”.
La voce femminile dei Movin’ K, Maria Rita Briganti, e’ una talentuosa cantante molto stimata, docente di canto presso l’accademia musicale “Arcademia” di Omegna (VB) e docente presso la scuola di musica “Lorien Studio” di Milano; e’ anche la direttrice del coro gospel Black Inside. Maria Rita e’ un’allieva del rinomato Maestro ALBERT HERA e nel 2015 debutta come cantante, attrice e ballerina nel musical “Madame La Gimp” diretto da Fabrizio Rizzolo.
Francesco K Epiro e Maria Rita Briganti nel 2015 formano il “MK Acoustic Duo”, progetto acustico con il quale presentano il repertorio dei Movin’ K arrangiato per voce e piano solo, insieme ad alcune cover selezionate.
Con quali premesse e sentimenti avete approcciato il lavoro su “Waitin 4 the Dawn”?
“Waitin’ 4 the Dawn” nasce con l’intento di riversare nel lavoro un percorso spirituale, esistenziale e umano attraverso la sincera trasformazione dell’emotività in musica. Dalla stesura delle prime canzoni alla definizione finale dell’album la band ha seguito un flusso emotivo svincolato da particolari canoni in cui etichettare la propria musica, scegliendo invece di adattare ogni singola canzone al sentimento che ne aveva ispirato la composizione.
L’intenzione è stata da subito quella di creare un racconto il più possibile sincero e introspettivo in cui le parole e la musica e gli arrangiamenti fossero complementari fra di loro e volti unicamente a comunicare ciò che per diversi anni ha scosso il cuore dell’autore. La comunicazione, il comunicare, è alla base dell’intero progetto e il dialogo con se stessi e con Dio sono i temi su cui si sviluppa il racconto in musica di un percorso volto all’abbandono della necessità di apparire a favore della naturalezza ed istintività dell’essere.
Il disco ritrae un viaggio spirituale diviso in tre atti (Caduta, Viaggio e Liberazione). Quali sono state le vostre fonti di ispirazione per la scrittura?
L’esperienza personale dell’autore è la fonte primaria d’ispirazione, rappresentata in assoluta onestà. Il cammino umano segnato da diversi e complessi accadimenti ha causato un senso di smarrimento nel percorso esistenziale dell’autore che ha visto inabissarsi le proprie convinzioni nei conflitti quotidiani e sentito il bisogno di recuperare connessione con Dio e con il proprio io interiore. Il confronto fra ciò che appariamo e ciò che realmente siamo e sentiamo e il ritorno a un dialogo prioritario ed esclusivo con Dio è la base su cui si basa l’ispirazione dell’opera.
Siete già al lavoro su canzoni nuove? Potete anticipare qualcosa?
Al momento stiamo portando avanti due progetti paralleli, oltre alla promozione di Waitin’ 4 the Dawn. Il lavoro sul nuovo album e’ gia’ cominciato con la stesura di una nuova decina di brani scritti negli ultimi due anni su cui attualmente stiamo lavorando in fase embrionale (arrangiamenti e sound); inoltre stiamo iniziando la (lunga) fase finale della realizzazione di una Rock –Opera intitolata The Cross che vorremmo portare in scena entro i prossimi 2 anni. Francesco K Epiro ha realizzato lo script, le canzoni e i testi e Kini, sorella di Epiro laureata in scenografia teatrale presso l’“Accademia dele Belle Arti di Brera”, ha realizzato le scenografie e i costumi. Al momento Epiro a Maria Rita Briganti hanno iniziato la stesura degli arrangiamenti orchestrali e vocali; presto la band iniziera’ le registrazioni dei brani, mentre stiamo valutando collaborazioni per il cast artistico/tecnico.
Potete descrivere i vostri concerti? Quali saranno le prossime date che vi vedranno coinvolti?
Le scalette dei live del 2017 sono ovviamente incentrate sul nuovo lavoro e, quando tecnicamente possibile, complementiamo l’aspetto visivo dei live con alcuni elementi di scena e diverse proiezioni di video che aiutano a inscenare “Waitin’ 4 the Dawn” con una maggiore e piu’ diretta comunicazione delle sue tematiche. Quest’estate ci esibiremo al Garden Music Festival in Valle d’Aosta e in un paio di altre date o festival e stiamo progettando un intensa attività live per il periodo autunno-inverno. Potete seguire l’attività della band e avere informazioni su ogni prossimo evento collegandovi al nostro sito www.movink.net o alla nostra pagina artista su Facebook.
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?
I nostri maggiori riferimenti artistici sono piu’ internazionali che italiani, visto il nostro genere molto piu’ “esterofilo”, e abbiamo spesso difficoltà a riconoscerci nella scena musicale italiana. Esistono molti artisti che stimiamo e in generale il livello tecnico artistico dei musicisti italiani e’ molto alto; sul piano delle idee però troviamo ci sia ancora molta confusione, stimolata da un mainstream in mano a trasmissioni televisive e talent show e sempre meno attento all’originalità e alla sincerità artistica.
Fra i nomi dei big della musica italiana rimpiangiamo il percorso musicale di grandi visionari del passato come Lucio Dalla e Giorgio Gaber e stimiamo realtà cantautoriali dense di dolcezza e sensibilità come Daniele Silvestri e Niccolò Fabi. Troviamo ispirazione anche in musicisti più “colti” come Ludovico Einaudi e Stefano Bollani e nella musica classica. Quello che cerchiamo costantemente nella musica è la comunicazione di emozioni, la condivisione di sensazioni e sentimenti. Apprezziamo l’estetica ma siamo maggiormente focalizzati sulle tematiche e su ciò che crea in un artista la necessita’ di tradurre in musica la propria interiorità.
Potete indicare tre brani, italiani o stranieri, che vi hanno influenzato particolarmente?
Tre è un numero veramente minuscolo se paragonato alla grande quantità di artisti ed album che ispirano in continuazione idee, sentimenti ed emozioni. Forzandoci a limitarci citiamo 3 band che sono state fondamentali nella nostra formazione artistica: Pink Floyd, Police e Toto. Non pretendiamo neanche lontanamente di poterci accostare a queste leggende, ma la nostra musica e’ sempre stata condizionata e stimolata dai loro lavori. Ci concediamo anche la possibilità di citare altri tre artisti attraverso 3 splendide canzoni che hanno colmato i nostri cuori e le nostre anime con la loro incomparabile bellezza: “Anna Stesia” (Prince) “Don’t give up” (Peter Gabriel) e “Telegraph Road” (Dire Straits).