Kid’s dream è il debut album di Mr. D, moniker dietro il quale si cela Daniele Fioretti, musicista marchigiano che, come one man band con la sua chitarra e come tour manager per band estere per i tour europei, vive in continuo movimento tra le città d’Europa.

Il disco, in uscita per la Bloody Sound Fucktory e prodotto da Loop Collective, è stato anticipato dal singolo Wonderful Stranger, accompagnato dal video visibile a questo link: https://youtu.be/zJTVDHw-3rg

Kid’s dream è una raccolta intima di storie che nascono dai viaggi di Daniele, dai confronti con le centinaia di persone incontrate lungo la sua strada, dalle molteplici preziose esperienze vissute in prima persona e dalle sue radici.

Mr. D traccia per traccia

Qualche corda si incespica, nei primi passaggi di You Can’t Take My Soul, che ha qualcosa del primo Beck nel mood, ma cantato con vocione alla Johnny Cash: una lotta per la vita e per l’anima che si muove con un incedere tranquillo e quasi solenne.

La chitarra elettrica gratta un po’ nelle prime battute di Wuppertal, che mantiene una certa epica nel canto e nel passo. Le storie narrate qui hanno ombre lunghe, polvere nelle scarpe e si prendono abbastanza sul serio.

Voce (filtrata) e chitarra sulle prime note di The Artists, forse un tantino più intima delle precedenti, ma sempre piuttosto sostenuta nei modi. Un po’ più selvaggia Capitalism, True Story, che fiammeggia di chitarra e si presenta piuttosto sfrontata.

Si rientra subito nei ranghi con una morbida I Sing My Song, un canto e una ballad con quarti di malinconia e romanticismo. Preghiere e suggestione sono ciò che dà il via a Slowing Down, che riporta in alto il livello di solennità del sound.

Ecco poi la title track Kid’s Dream, ad alimentarsi di chitarra acustica e di cori che si alzano di tanto in tanto, per una sorta di torch song, o di canzone da falò.

Don’t Run porta con sé altri cori, ma molto più ruvidi e appoggiati dalla chitarra elettrica. Piuttosto tempestosa anche Hotel, in cui si può ritrovare qualcosa del primo Nick Cave.

Il brano di chiusura è Wonderful Stranger, che abbassa un po’ i toni e fiorisce di influenze folk, decidendo di congedarsi con l’atteggiamento complessivo della ballad.

Ottime le qualità messe in mostra da Mr. D, che si confronta con un genere già vastamente percorso in lungo e in largo, e perciò che difficilmente lascia spazio a innovazioni abbacinanti. Tuttavia piace l’approccio e la personalità delle canzoni incluse nel disco, e anche il sapore che ogni volta rimane in bocca a fine brano.

Genere musicale: alt-country, rock blues

Se ti piace Mr. D ascolta anche: Neko at Stella

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