Into The Wasteland è il terzo album dei Neko At Stella, nuovo tassello del percorso della band stoner / psychogaze toscana, in uscita a sette anni di distanza dal precedente Shine (che seguiva l’esordio omonimo del 2013).

Questi sette anni sono stati necessari per maturare e mettere nuovamente a fuoco le idee, per circoscrivere con ulteriore precisione i contorni cupi dei tempi che viviamo, la terra perduta che abitiamo, ormai ridotta a un guscio arido e morente.

Il disco nasce dalla preziosa collaborazione con Håkon Gebhardt, cantautore e musicista che ha girato il mondo alla batteria dei Motorpsycho. Into The Wasteland esce per Dischi Soviet Studio / Santa Valvola Records in tutti gli stores digitali e in vinile.

Neko At Stella traccia per traccia

Con un vibrante abbraccio di chitarra si apre Beauty Queens, primo brano dell’album che trasmette elettricità senza esagerare sui toni dell’aggressione. Anzi il lungo brano si concede poi una lunga e malinconica cavalcata strumentale, che ha idee post rock da seguire, prima di una ripresa ritmica e di energia.

Molto rumoroso l’approccio di A Dead Tree Gives No Shelter, citazione da TS Eliot che si converte in un brano che rotola generando apprensione e tensione. Earth ha un passo molto più cadenzato e atmosfere notturne in cui aggirarsi. A patto di incontrare, qui e là, piccole esplosioni ricche di impatto.

Un po’ più diretti i discorsi di Burning Ghosts, che alza il livello del fuoco e riempie le casse. Il finale del brano segue percorsi differenti e lascia correre il brano a piena potenza.

Approccio caotico quello di Hernia, che alza i giri del motore e si appresta a una corsa abbastanza forsennata. Si cattura una certa delicatezza in Neverending Maze, che si distende con calma, quasi a offrire un’oasi tranquilla in un disco che vive di tensioni.

Con Lost Cities infatti riparte l’esplorazione in territori stoner, anche se le idee qui non sono troppo esasperate, e anzi si immergono in atmosfere che risentono di influenze grunge e desert rock.

A chiudere il disco ecco No Way Around, piuttosto martellante e continua nell’impeto. Ma il brano vive momenti diversi, quasi a costituire una sorta di suite finale, un racconto sonoro con influenze cangianti.

Sette anni non sono pochissimi nelle epoche ipercinetiche in cui viviamo, eppure i Neko At Stella non sembrano arrugginiti: anzi la loro forza d’impatto ma anche la creatività che hanno sempre dimostrato sono ancora al proprio posto e lo dimostrano con un disco molto vario e ricco.

Genere musicale: stoner, shoegaze

Se ti piacciono i Neko At Stella ascolta anche: Casx

Pagina Instagram Neko At Stella

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