zero miracoli è il nuovo album di Neverbh, in uscita per UMA Records, in distribuzione Sony Music Italy. È stato anticipato dai singoli: moon, vai o resti, ehi dimmi e byebye (feat Tamì) e ora insieme agli altri inediti si presenta come un racconto, ogni canzone è una fotografia di un momento preciso ed è associata a un simbolo, uno storytelling visivo oltre che cantato.
Questo disco rappresenta l’ultimo anno di crescita e di ricerca dell’artista veronese, dove ritornelli pop, venature elettroniche e sonorità lo-fi esaltano la sincerità del suo songwriting: autentico, sussurato e delicato.
“zero miracoli ha un doppio significato. Da un lato, quando qualcosa finisce non puoi aspettarti che torni indietro, non devi appenderti con ossessione a un miracolo, ad un ritorno. Quel che avevi è stato perso, e devi andare avanti, nel bene e nel male. Dall’altro, nella vita devi combattere per prenderti i tuoi sogni. Non puoi aspettarti che accada il miracolo. Devi stringere i denti e lottare. Il senso è che spesso credere ai miracoli è limitante, perché ci porta ad avere poca fede in noi stessi, ci sediamo e speriamo che le cose accadano. Invece siamo noi a farle accadere.” Neverbh
Neverbh traccia per traccia
Si parte da un’intro particolarmente romantica (ancorché di un romanticismo datato 2021), morbida e fluttuante.
Tastiere e dolcezza anche per moon, che si consegna all’ascolto come una piccola sfera di suoni, che contiene un dialogo che promette di portare lei “sulla moon/sulla moon/sulla moon”.
A dispetto della dicotomia vai o resti, ecco un altro brano pieno di dolcezze, in questo caso irrorate di piccoli elementi ritmici a cascata e di un cantato/rappato molto fitto e soffuso.
Partendo dal ben noto topos della canzone americana “Cry me a river” ecco un’altra ballad morbida e nostalgica con ho pianto un fiume, più incline al negativo.
Arpeggi di chitarra e cantato che fa su e giù in manchi un po’, che poi lascia spazio all’elettronica ma senza cambiare umore.
Narrazione molto fitta e piuttosto dolorosa con dirupo, che mescola situazioni tipiche da hip hop con parecchia autobiografia.
calmo è abbastanza contraddittoria, nel senso che è uno dei brani meno tranquilli e più tempestosi del disco. byebye prevede il featuring di Tamì, morbida nei suoni ma concitata nel cantato e nelle sensazioni.
Breve ma molto sentita e confidenziale ehi, dimmi, sottovoce e con la chitarra acustica. Invece c’è il pianoforte in miracoli, due minuti di chiusura: “chica sei diversa dalle altre, per te sparerei con il mitra”. “Ratatà”, come Gianni Morandi cento anni fa.
Un racconto molto omogeneo, dal punto di vista sonoro ma anche dell’umore: Neverbh cerca i suoi miracoli all’interno di canzoni pop attuali e molto ispirate.
Genere musicale: pop
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