nube: scrivere in maniera diversa
Nube è la nuova scommessa di La Clinica Dischi e ha appena tirato fuori dal cilindro un singolo che sembra anticipare l’estate con un piglio “disco” che farà muovere il bacino (e il cervello) di tanti; una virata verso un sound più “sbarazzino” rispetto a quello del disco d’esordio Occhi cinepresa, una dimostrazione di libertà creativa che sembra essere in linea con il titolo dell’ultimo brano di Nube. Abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Nube per capire meglio cosa c’è dietro chissenefrega.
Abbiamo ascoltato il tuo nuovo singolo, “chissenefrega”, e ci pare di trovarti rinnovato. Facci un po’ di recap: che è successo negli ultimi tempi alla tua vita?!
Dopo l’uscita del mio primo ep occhi cinepresa ho iniziato a collaborare con La Clinica Dischi per dare una nuova fase al progetto nube. Questo nuovo ambiente mi sta aiutando molto a scoprirmi e a scrivere in maniera diversa.
Hai pubblicato un disco che ti ha dato soddisfazione: quanto ti senti diverso da allora?
Parecchio, anche se occhi cinepresa è stato un disco che comunque in qualche modo sento dentro di me. Da allora sto cercando di scrivere sempre di più in maniera personale cercando il mio stile.
Parlaci un po’ della canzone: nel brano, fai riferimento a una necessità di auto-liberazione che passa dallo svincolarsi dal giudizio altrui…
Il messaggio generale è quello di non curarsi del giudizio altrui e di, appunto, fare come ci pare. Nel brano ho voluto che ci fosse anche una vena ironica per fare una critica alla Toxic Masculinity.
A che cosa vorresti, oggi, urlare “chissenefrega!”?
Vorrei che fosse un urlo dentro di me proprio per ricordarmi di dire “chissenefrega” quando serve.
La squadra è rimasta la stessa, ma l’etichetta è cambiata: com’è lavorare con La Clinica Dischi?
Super! Sono molto contento di aver iniziato questo percorso con La Clinica Dischi e sono convinto porterà a grandi risultati.
Salutiamoci con uno spioncino sul tuo futuro: cosa accadrà nei prossimi mesi?
Vi dico che ci si vede a giugno.