Nuvolari, “Lentamente”: recensione e streaming
Esce per Bomba Dischi Lentamente, album di debutto di Nuvolari. Anticipato dai brani Persiani, Fuori Corso ed Emilia (prodotti da BRAIL, Iacopo Sinigaglia), Lentamente è composto da nove tracce che raccolgono l’eredità del cantautorato italiano raccontando il personale mondo di Matteo, vero nome di Nuvolari, tra squisite aperture pop e echi indie. L’intero progetto grafico è opera del disegnatore Antonio Pronostico che, oltre a curare la copertina di Lentamente, ha prodotto una serie di tavole illustrate che accompagnano i brani dell’album.
A partire da novembre Nuvolari presenterà i brani di Lentamente in quattro appuntamenti live: il 4 novembre sarà a Bologna @Cortile Cafè_Slurp, il 6 novembre all’Arci Bellezza a Milano, il 19 novembre al Monk di Roma e infine all’Off Topic di Torino il 10 dicembre.
Nuvolari, all’anagrafe Matteo Pisotti, è un ragazzo piacentino classe ‘96, di cui fanno parte quelli che non si capisce bene se siano ancora millennials o già generazione Z. A diciott’anni inizia a scrivere le prime canzoni sotto l’influenza dei cantautori del passato e della musica brasiliana, con un piglio attuale in grado di mescolare le esperienze di vita di un ventenne a Milano: dall’università di economia ai mezzi pubblici e tutto quel mondo là fuori da casa sua. I nuovi stimoli, le nuove sonorità e la necessità di esprimere sé stesso in una chiave attuale confluiscono nei brani Persiani, Fuori Corso ed Emilia pubblicati a seguito dell’ingresso nel roster di Bomba Dischi, dopo esser stato notato da Calcutta.
Nuvolari traccia per traccia
Si parte dall’Arizona per arrivare in Emilia, nel disco d’esordio di Nuvolari: lo stato americano è metafora morbida per ascendere a un po’ piuttosto sognante, soffice e ricco di nuvolette.
Un pianoforte vagamente cremoniniano per sostenere un Amore pendolare, che guarda “i tuoi occhi belli fatti con i pennarelli”, in un tripudio di rime baciate, e qui non si baciano soltanto le rime, sotto lo stabilimento tutto bianco della Pirelli.
Incidenti di percorso, malinconia a profusione e chitarra elettrica per Fuori Corso, celebrazione abbastanza enfatica di un amore temporaneo. Molto più lo-fi le atmosfere di Persiani, che sta tra Lucio Dalla e il songwriting americano intimista e un po’ folk.
C’è poi una Bambina Vampira da raccontare in modo giocoso ma anche un po’ spaventoso, in una traccia mutevole e sorprendente, con un po’ di Grand Guignol dentro.
Le ore di ginnastica passa attraverso una narrazione morbida e vagamente vintage. Anche qui emergono influenze di cantautori antichi, da Venditti a Carboni, ma il tutto è mescolato con piacevole sapienza.
Si va in Blu con il brano successivo, in cui torna il pianoforte e la dolcezza, anche se con un sentimento abbastanza blues sullo sfondo e una certa capacità di variare le sonorità e la dinamica del pezzo.
Diecimila è una sorta di marcetta con un pizzico di british, il piano e la chitarra che dialogano sullo sfondo e nel finale. Si chiude appunto in Emilia, ballata descrittiva e un po’ danzante, con fiati e cori morbidi, tastiere un po’ jazz, cieli di vaniglia, per un ritorno a casa in stile.
Qui e là c’è un po’ troppo zucchero, sulle tracce di Nuvolari. Ma quando lascia da parte Cremonini (che così tanti danni ha fatto al cantautorato pop italiano) per puntare in modo più deciso su ispirazioni più nobili, più internazionali, compreso un pizzico di tropici, e soprattutto su idee del tutto personali, il ragazzo dimostra di poter correre forte sulle piste dell’itpop. Occhialoni, ruote scoperte e tutto.
Genere musicale: itpop
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