I Nylon sono un progetto di cantautorato e rock. Filippo (voce&chitarra), Davide (chitarra&voce), Adriano (violoncello) portano avanti un progetto prevalentemente acustico, che sa però ampliarsi quando la situazione lo richiede, integrando chitarre elettriche, basso, contrabbasso, batteria. Il nuovo disco della band si intitola Antipasto crudo.
I testi delle canzoni affondano le radici nel cantautorato italiano, mentre le musiche si rivolgono al rock, sporcato dalle influenze di molti altri generi (jazz, classica, manouche, finger picking).
Nylon traccia per traccia
Si parte da un’Intro strumentale, un paio di minuti piuttosto epici, che lasciano presto spazio a Tre colpi, che porta avanti l’atmosfera western con un cantato a più voci.
Violoncello e un certo andamento baldanzoso, in mezzo a idee folk rock, caratterizzano Niente da aggiungere.
Un po’ avvelenata, ecco Indecente, aperta da un recitato iniziale e poi resa molto fitta dal lavoro di chitarre e dal cantato.
Ritratto al femminile, ecco un’appassionata Irene, intensa e capace di crescere forte e dritta.
Parte come ballad, ma poi offre un percorso molto più articolato Carne e febbre, piuttosto potente.
Fotogenia invece parte subito forte e poi decelera un po’, facendosi corale e anche un po’ vintage.
Ha il sapore della ballata antica anche La dama del Fiume Azzurro, acustica e dagli orizzonti vasti, con il carattere del canto rinascimentale.
Sa di antico anche Guendaline, dal passo cadenzato e dal carattere di strofa di taverna, malinconie e rimpianti e tutto.
Si chiude con Le confessioni, un po’ più in punta di penna, ma anche in grado di allargarsi abbastanza rapidamente.
Prova di carattere da parte dei Nylon, che portano la propria personalità nelle dieci canzoni di un disco ricco e pieno, di suoni e di sentimenti.