Gli Olga Psicotica sono una rock band toscana che ha pubblicato di recente Il Treno ha fischiato, ultimo album. Germi sonori degli Olga Psicotica nascono tra le mura domestiche della signora Olga, nonna di Simone e Francesco, rispettivamente chitarra ritmica/voce e basso nella prima formazione della band. Si susseguono amici ai vari strumenti sino ad approdare alla formazione attuale con Matteo alla batteria, Lorenzo alla chitarra solista, Gabriele al basso e Simone alla chitarra ritmica/voce.
Influenzati dai continui ascolti oltreoceano ed oltremanica, oltre che italiani, iniziano a scrivere qualche loro composizione, fino a fare spettacoli dal vivo quasi interamente di brani originali. La loro musica si caratterizza per i testi in italiano e alcune derivazioni punk, pop, grunge e del rock classico, ispirandosi a band come The Smashing Pumpkins, Red Hot Chili Peppers, The Velvet Underground, Pink Floyd, The Rolling Stones, Nirvana, oltre che gli italiani Verdena.
Olga Psicotica traccia per traccia
Dopo la lunga e rumorosa introduzione con Intromessi, si viaggia con Ned Ludd, il tizio da cui ha preso il nome il luddismo (ma lui probabilmente non è mai esistito), cioè il movimento di fine Settecento anti-capitalista e contro le macchine dei padroni.
Gli Olga Psicotica celebrano il loro momento luddico (ok, questa me la potevo risparmiare) armonizzando le voci, facendo vibrare le chitarre e riempiendo le casse con il drumming.
Con Senza un sound si entra in un discorso più morbido e brit, anche parzialmente psichedelico, pur senza rinunciare a qualche indizio di durezza.
Atteggiamento molto punk quello di Passami quell’ascia, ancora, che picchia forte a inizio brano, per poi addolcirsi un po’ nel percorso.
Molto rock e un po’ di distorsioni arrivano con Superdose, leggermente allucinata e particolarmente elettrica.
Corale (e un po’ CCCP) la seguente Velluto, ancora con tante chitarre e batteria ma anche con un percorso sonoro piuttosto sinuoso.
Epica western nelle sonorità di Pozzi, che mantiene alto il livello di intensità. Più tranquilli i pensieri di Beve il vecchio, almeno sulle prime, ma poi si esplode con un fare piuttosto festoso (e qualche eco che fa pensare al progressive italiano anni Settanta).
Passaggio tranquillo e abbastanza riflessivo quello che si incontra in Foglie, mentre con Non sono io i suoni tornano robusti e consistenti, con qualche distinta eco pumpkinsiana.
Arabeschi di chitarra in partenza di Qualsiasi cosa tu voglia, che invece può far pensare un po’ ai Verdena. Si picchia con omogeneità e coerenza all’interno di Torpore corrosivo, brano verticale e irritato.
Atmosfera che si ammorbidisce un po’ con Broccato di Damasco e la sua struttura a salire, con grande dispiego di elettricità nel finale. Telefonata vecchio stile quella di Complicato, che poi sceglie di chiudere in acustico.
C’è originalità nella proposta degli Olga Psicotica, capaci di inanellare brani vibranti ed energici, compatti ma anche con qualche tocco di fantasia e di follia che li rende diversi da molte band coeve.
Genere: rock
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