Non è ancora Natale ma TRAKS prosegue con i regali: oggi è la volta dell’anteprima streaming del nuovo disco degli Omza, Otto Maddox Zen Academy.
Gli Omza arrivano da Trieste: una band con membri che hanno già lunghe esperienze in altre formazioni alle spalle, si è ritrovata per provare un nuovo inizio. Il loro nuovo album, Otto Maddox Zen Academy combina hard rock, power pop psichedelico e stoner. Nove pezzi guidati dalle chitarre e sostenuti da un cantato carico di personalità.
Omza traccia per traccia
Si parte da Birds, ed è un ingresso piuttosto deciso e rumoroso nell’album, con il drumming a segnare il tempo in modo marcato e la voce libera di svariare. Altrettanto sfacciata Dune, secondo pezzo che su un percorso diretto si permette qualche sterzata improvvisa.
Still Can See You porta avanti qualche influenza antica (richiami a Bowie, per esempio) e un andamento che prevede soste e ripartenze. Molto marcate le cadenze di New Neurotic Romance, alleggerita da cori ma con la tensione espressa soprattutto dalle chitarre.
Più dialettico il discorso di Motivational #1, che ha sviluppi molto fluidi. Time Machine è pezzo rock e agile che sembra portare con sé riferimenti british anni ’90 ma anche qualche occhiata a radici più antiche (tipo The Who).
Rabbit Hole propone altre miscele ricche di elettricità e batteria. Steal from the candy store mantiene i ritmi bassi ma si preoccupa di fare rumore a tutto campo. La canzone scelta per la chiusura del disco è Moonage Daydream, cover molto elettrica del Bowie del periodo Ziggy Stardust, offrendo un omaggio e nel contempo rendendo del tutto espliciti i rimandi.
Un disco molto deciso e determinato, quello degli Omza, che arricchiscono le loro canzoni non soltanto di potenza ma anche di brani agili e piacevoli.