Paganucci pubblica Ketoprofene, un ep da quattro canzoni tra cantautorato ed elettronica. Già con i Melissa Swam, Paganucci si trova quasi costretto a iniziare un nuovo progetto solista che descrive così: “L’EP, insomma, è come un saluto dal lunotto posteriore della propria auto, ironico e intriso di nostalgie, è vicino e lontano come aerei in partenza senza mete conosciute”.
Paganucci traccia per traccia
Maggio e l’Universo apre su ritmi molto placidi l’ep di Paganucci. L’impronta è da cantautore ma l’atmosfera è molto morbida, con un finale a loop. Si accelera invece, tra scintillii sintetici, con Fiori per meteore, che mette in mostra un groove interessante e un drumming piuttosto movimentato.
Mille Imperi si apre a ventaglio offrendo una collezione più vasta di sensazioni e di colori, con ritmo veloce e incisivo. Il disco chiude con Veleno alla Vaniglia, non lontanissima da sensazioni hip hop, immerse comunque in un contesto sonoro delicato, pur se arricchito da qualche passaggio di chitarra elettrica.
Un piccolo assaggio, ma significativo, delle qualità di Paganucci: l’ep mette in evidenza una buona sensibilità, una buona scrittura e scelte sonore azzeccate.