Pentothal, “Super Cinico Club”: la recensione

Si chiama Super Cinico Club ed esce il 30 novembre il debut ep dei Pentothal, band palermitana a proprio agio con l’elettronica e ritmiche serrate, che non rinuncia a sfumature itpop.

Pentothal è un progetto musicale che nasce a Palermo nel gennaio 2018 dall’incontro tra Giuseppe Parlavecchio ed Enrico Piraino. L’intento è la ricerca continua di contenuti originali; testuali, musicali, e perforativi che siano tanto ricercati quanto semplici da fruire.

“Pop, oggi, per noi, rappresenta il linguaggio e la forma universale piu dinamica, sincera e diretta, per entrare nel nostro universo musicale e concettuale, che quasi poi inizi anche a ballare. I nostri live set sono eseguiti dal vivo con diversi sintetizzatori analogici e Drum machines oltre che il perenne occhio vigile di Ableton live. Il sound è una commistione di pop, hip hop, indie e musica elettronica, tutto pero fortemente radicato nella tradizione italiana”.

Pentothal traccia per traccia

Il primo brano è Serotonina, brano piuttosto oscuro, ricco di elettronica, con qualche armonia vocale e nel complesso piuttosto stratificato, che dà l’idea di un pop con qualche tratto di ricercatezza.

Ecco poi Truffaut, che ha già timbrato il cartellino in qualità di singolo, con le suggestioni cinematografiche (soprattutto a livello di riferimenti testuali), contraddistinta da un drumming robusto e quasi dance.

Villa Borghese entra in un alveo di malinconia molto pervasiva, cita De Gregori, si spinge fino ai confini dell’hip hop ma ne resta al di qua. Al centro del discorso i classici rapporti disfunzionali (ne esistono ancora, di funzionali?)

Con La realtà si prosegue con le atmosfere cupe, con il beat che riprende a fare rumore, anche se non subito e non per sempre.

Si chiude con Marte, il pianeta preferito dall’itpop, per un brano insolitamente lento e con un loop iniziale al quale fa seguito uno sviluppo sempre pop, ma decisamente più classico, quasi beatlesiano.

Interamente immersi nel flusso dell’itpop a livello di concetti, i Pentothal riescono comunque a ricavarsi una certa originalità sonora senza seguire troppo la massa. E questo pugno di canzoni colpisce e, delle volte, fa male.

Genere: synth pop, itpop

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