Penz: la mia musica è di tutti
Fuori sulle piattaforme streaming e digital ZERO (Artist First ) il nuovo album di Penz. Zero è un disco introspettivo che arriva dopo tre anni di silenzio, con uno sguardo al passato ma ben consapevole del presente. Lo abbiamo intervistato.
Ciao Penz, cosa ti ha ispirato a diventare un musicista?
Sono sempre stato affascinato dalla musica, dal suo linguaggio e dalla musica come forma di espressione. Sono nato con chitarre e pianoforte in casa grazie a mio padre che metteva dischi 24h al giorno e sicuramente la “colpa” è anche sua.
Quanti anni avevi quando hai iniziato a suonare?
Ho iniziato a suonare il pianoforte in prima/seconda elementare per 4/5 anni circa, poi ho sentito il bisogno di cambiare e ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta, poi crescendo ho preso qualche lezione e in ultimo ho iniziato a cantare.
Come descriveresti la tua musica?
La mia musica è di tutti, è per tutti. È emozione, è dolore, è amore, è debolezza, è rabbia, è passione, è futuro, è vita. È tutto quello che sento ma che non so dire a parole.
Dov’è il luogo del tuo concerto ideale?
Suonare live è magico, soprattutto quando fai musica inedita. Ogni palco è aria, è vita, ma sicuramente un sogno pazzesco nella vita sarebbe un bel palazzetto.
Qual è la tua canzone preferita da esibire?
Non ho una canzone preferita in particolare ma sicuramente in questo preciso periodo della mia vita prediligo i brani del mio nuovo album in cui mi ci rivedo molto oggi.
Quali musicisti celebri ammiri?
Sono cresciuto con Deep Purple, Iron Maidan, Guns, Blink, Nirvana, Green Day, Foo Fighters e moltissimi altri. Sono andato a periodi come tutti credo. Ho cambiato molti generi negli anni, ascolto moltissimo rap italiano anche se faccio tutt’altro genere e uno miei preferiti in assoluto oggi è Ed Sheeran.
Qual è il miglior consiglio che ti è stato dato?
Banale ma mai scontato di credere in te stesso, di credere in quello che fai perché se non sei tu il primo a crederci nessuno lo farà per te.
Se potessi cambiare qualcosa nel settore della musica, cosa cambieresti?
Forse vorrei più meritocrazia, più selezione ma fatta bene. Meno “attori” e più cantanti veri. Credo comunque che sia un mondo tosto, ma è giusto che sia così.
Buoni propositi e progetti per il nuovo anno?
Spero con tutto il cuore che la situazione live migliori, visto il periodo ancora durissimo sotto questo punto di vista, lo spero davvero. Dopo due anni stiamo ancora cancellando i concerti, sembra che questo incubo non finisca mai. Mi auguro davvero che quest’anno nuovo porti una fine di questo buio e un bell’inizio col botto con tanta bella musica. Il progetto dei progetti mesi è di portare il disco sui palchi il più possibile e nel frattempo di fare uscire sempre nuova musica.