Wrestling è il nuovo lavoro del cantautore Piergiorgio Tedesco, un album di sette canzoni che alterna atmosfere e umori. Lo abbiamo intervistato.

Ci racconti chi è Piergiorgio Tedesco?

Un “vecchio ragazzo” con la passione per la musica, una gran voglia di scrivere canzoni e di farle sentire alla gente. Ma anche uno che da 30 anni si alza tutte le mattine per andare in ufficio a lavorare, che sta bene con gli amici e che ama la natura e la tranquillità.

Mi sembra che la metafora del “Wrestling” si applichi soprattutto alla comunicazione via social. Che cosa c’è che non va in questo tipo di relazioni, secondo la tua opinione?

I social non solo una cosa diversa dalla quotidianità, ma ne sono da anni parte integrante. E’ vero che sui social, che sono una vetrina pubblica, l’aggressività dilaga più che altrove, perché ciascuno si sente potenzialmente anonimo (anche se é non affatto vero) e protetto dalla distanza fisica. Ma l’aggressività, o meglio la spettacolarizzazione della propria aggressività, dilaga anche fuori dai social: basta andare in un’assemblea di condominio (come recita la canzone) oppure ai semafori la mattina. Viviamo ormai in una costante crisi di nervi, cosa che talvolta ha le sue conseguenze anche nei fatti di cronaca. Ma questa cosa la si trova anche in altri ambiti: basti vedere ad esempio il linguaggio della politica oppure le tendenze del design.

Da dove prendi gli spunti per i tuoi brani?

Per me le canzoni, come le altre forme d’arte, sono una rappresentazione delle realtà, per quanto parziale o distorta. Una realtà che rielaboro con i miei strumenti ed attraverso la lente deformata dei miei occhiali. Una regola c’è: se un pezzo non mi emoziona, se mi sa di già sentito, non lo sviluppo neppure.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Sin da bambino sono cresciuto a pane e cantautori: da De Andrè a Guccini, da Bennato a Bertoli, De Gregori ecc.. che sono diventati i miei eroi. Poi sono arrivati altri ascolti più internazionali: per esempio i Pink Floyd, Bruce Springsteen e tutta la new wave.

Quali saranno i tuoi prossimi passi?

Adesso c’è questo nuovo album Wrestling (di cui sono molto contento) da spingere a da curare. A breve uscirà anche un videoclip diretto dal giovane regista Tommaso Sgrizzi. La nota dolente sono i concerti: stiamo vedendo cosa fare e come farlo. Ma c’è molta incertezza e la situazione impone la massima prudenza.

Piergiorgio Tedesco traccia per traccia

Ci sono i leoni da tastiera al centro della speculazione di Wrestling, title track del disco con tratti di cantautorato e sonorità che si fanno enfatiche.

Con Silenzio si passa a sonorità più notturne, con il testo che sottolinea le virtù e le caratteristiche dell’assenza di suono e rumore. Il sax chiude il discorso.

C’è invece la tromba ad aprire Dottor Sfranteca, ritratto ironico ma anche un po’ malinconico di un personaggio dai tratti piuttosto discutibili.

Si abbassano i toni con Devono prendere, ballata con tratti orchestrali, che pur abbracciando molto a livello sonoro non rinuncia a qualche spunto polemico, in una seconda parte che si fa elettrica.

Acustici invece gli istinti di Ci dev’essere qualcosa, cantata con intensità e con attitudini introspettive. Si balla un po’ con Effetti di luci, che porta con sé un po di rock.

Si chiude con Vita da bomber, che non è una cover del successone di Vieri e compagni, bensì una canzone con tratti di combattività.

Canzoni a varia intensità, quelle di Piergiorgio Tedesco, che dimostra un certo grado di versatilità e di ispirazione all’interno del nuovo lavoro.

Genere: cantautore

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