Incomincia con Scudo e riparo, nuovo singolo e video, il viaggio che porterà il cantautore Pierpaolo Lauriola verso l’uscita del prossimo disco. Un clip e un brano che parla di rottami, ma anche di dolore che si può barattare con una nuova canzone. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Sei un cantautore e soprattutto una persona molto immersa in quello che chiamiamo “il sociale”. Com’è far ripartire la tua avventura artistica in mezzo a un clima tra il surreale e il drammatico, come quello in cui stiamo vivendo?

Ovviamente non potevo immaginare questo scenario per l’uscita del mio nuovo album, ma del resto nessuno poteva prevedere questa situazione. A ogni modo penso che ora più che mai c’è bisogno di affidarsi all’azione catartica della musica, e spero, con questi miei pezzi, di riempiere i tempi dilatati di queste strane giornate.

Come nasce “Scudo e riparo”, una canzone che si potrebbe tranquillamente definire “adatta ai tempi”?

Il messaggio di questa canzone, che ho scritto a quattro mani con Sergio Salamone, è che possiamo diventare scudo e riparo gli uni degli altri, per proteggerci dalle difficoltà che la vita ti porta ad affrontare. Ho deciso di affrontare questa tematica perché il lavoro (e la sua perdita) è uno dei grandi temi irrisolti della nostra società, e tutti direttamente o perché coinvolge qualcuno attorno a noi, ci troviamo ad affrontare le difficoltà della vita precaria.

Raccontami qualcosa anche a proposito del video e della sua caccia ai frammenti, anche di vita.

Il video, con regia di Antonello Schioppa, è diviso i due parti, come la canzone. Racconta la storia di una famiglia. La prima parte si concentra sul matrimonio e la nascita di una bambina, mentre la seconda parte affronta la tematica della perdita del lavoro e di un dolce epilogo. Il finale lascia intendere che, anche di fronte alle difficoltà, se ne esce con gli affetti e le relazioni, lezione che tutti dovremmo imparare in questa difficile situazione che stiamo vivendo in questi giorni.

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