Dopo il surreale inedito I’ve Heard Brian Eno in the McDonald’s Fridge, che ha segnato il loro ritorno sulle scene attirando subito l’attenzione di influenti media internazionali come la BBC, i Planet Opal pubblicano un doppio singolo, Indigo Skies & Montagne A Colori.
Questi due nuovi brani riconfermano l’attitudine dance-punk del duo sperimentale, a metà tra la roboticità schematica dei Soulwax e l’eclettismo esplosivo degli LCD Soundsystem.
Il primo singolo Indigo Skies, con testo in inglese, è una cavalcata di quasi cinque minuti che affronta il tema dell’accettazione della malattia, considerata parte dell’essere e non un nemico da combattere. La strofa è un flusso di pensieri confusi che creano una sensazione di claustrofobia, mentre il ritornello rompe questa tensione sfociando in un grido liberatorio, un’affermazione di indipendenza contro le imposizioni sociali.
Il secondo singolo Montagne A Colori, cantato in italiano, è una composizione psichedelica ispirata a un viaggio in Brasile, che si muove tra paesaggi surreali e atmosfere liquide e astratte. L’incalzante incedere ritmico ricorda alcuni stilemi del krautrock, evocando un senso di disorientamento dove tempo e spazio si confondono come immagini filtrate attraverso un vetro appannato, mentre il ritornello è ripetuto in un mantra alienato, una frase che rimane sospesa, simile a un sogno difficile da ricordare.
Il progetto, formato dal producer Giorgio Assi e dal batterista Leonardo De Franceschi, segna un altro passo avanti consolidando la propria unicità nel panorama elettronico con due brani visionari in cui sperimentazione e profondità emozionale si intrecciano fortemente, lasciando intravedere una significativa evoluzione sonora e concettuale in attesa di essere pienamente svelata nell’album completo.
