Le interviste di questa rubrica vogliono dare uno sguardo un po’ più approfondito a molte, se non tutte, le professioni che ruotano intorno al mondo della musica. Quindi cantanti e chitarristi, naturalmente, ma anche arrangiatori, tecnici del suono, gestori di sale prove, addetti stampa, giornalisti, fotografi, registi di video eccetera. Per capire se e come sia ancora possibile “vivere di musica”.
Si può partire dal far finta di suonare la chitarra pur avendo in mano una racchetta di plastica, e trovarsi a fare della musica la propria professione? Sembrerebbe di sì: ecco l’intervista a Daniele Falletta.
Puoi presentarti in breve e descrivere la tua professione?
Daniele Falletta, fonico live e studio,docente presso Nam Milano e musicista.
Quali sono stati i tuoi primi approcci con il mondo della musica?
Da piccolissimo,facevo finta di suonare la chitarra elettrica con una racchetta da tennis di plastica, cantando e intrattenendo amici e parenti
Hai avuto figure ispiratrici, qualcuno che ti abbia aiutato particolarmente, punti di appoggio senza i quali non avresti raggiunto i tuoi obiettivi?
Mio zio faceva il musicista, è stato lui a insegnarmi i primi accordi di chitarra… Poi un concerto di alcuni miei amici ha fatto il resto..
Qual è la parte del tuo lavoro (se c’è) che detesti o della quale comunque faresti a meno?
L’iter burocratico del nostro lavoro è la parte che mi annoia di più: siamo relegati in una fascia di professionisti che in pratica non viene riconosciuta ufficialmente (tanto che si fa fatica a far scrivere anche solo “musicista” alla voce professione sulla carta d’identità..), quindi tutelata poco e sicuramente male…
C’è troppa confusione secondo me e manca un po’ di coerenza nei reali diritti e doveri della nostra professione
Sei iscritto/a a enti previdenziali oppure organizzazioni di qualche tipo? E’ obbligatorio o facoltativo?
Enpals come ogni lavoratore dello spettacolo: se si vuole lavorare In questo mondo, è obbligatorio avere una posizione(matricola) Enpals Per poter esercitare la professione essendo tutelato a livello previdenziale l’Enpals è affiliato all’Inps quindi ormai parliamo della stessa identica cosa, mentre fino a qualche anno fa erano due enti separati.
Per poter svolgere qualsiasi lavoro nel mondo dello spettacolo, c’è bisogno di una cerificazione di agibilità da richiedere direttamente all’enpals,tramite un’ente/cooperativa che si occuperà di verificare la regolarità nel versamento dei contributi da parte del committente…
In alternativa si può sempre aprire una posizione da lavoratore autonomo e occuparsi autonomamente della cosa (le due posizioni Enpals possono tranquillamente convivere: posso avere due matricole, una per prestazioni da dipendente e una da autonomo).
Consiglieresti a un giovane di provare a fare il tuo lavoro? Perché?
È difficile non consigliare un lavoro che si ama profondamente,ma è altrettanto difficile avvicinare qualcuno a un mondo che comunque sta vivendo,come in altre professioni, un momento non troppo facile.
Il tecnico audio è una figura che può, in un modo o nell’altro, essere sempre utile: ogni volta che c’è entertainment c’è bisogno di audio, quindi MUSICA, CINEMA, TV, TEATRO, RADIO (e chi più ne ha più ne metta), sono tutte situazioni di lavoro possibili per questa figura
È chiaro che parliamo di competenze lievemente differenti, ma che partono tutte dalla stessa base.
Senza entrare nello specifico, puoi dare un ordine medio di prospettive economiche per chi fa un lavoro come il tuo nel 2014 e in Italia? Quanto si può arrivare a guadagnare, a grandi linee ma in modo realistico dopo qualche anno di professione?
Ė una domanda difficile a cui rispondere, perché se si potesse dare una stima più o meno veritiera di quanto si potrebbe guadagnare, significherebbe riuscire a capire quali sono le tendenze di questo momento e poterne stabilire un reale impatto economico a livello lavorativo, cosa tutt’altro che vera ahimé.
Di sicuro è un lavoro che all’inizio richiede moooolti sacrifici: quando si inizia a lavorare in questo mondo, che si esca da una scuola o che ci si avvicini per altri motivi, c’è tutto un iter di apprendistato da seguire che serve a dare l’esperienza necessaria a portare a compimento in maniera pressoché perfetta il proprio lavoro.
Siamo considerati dei tecnici, di conseguenza abbiamo a che fare con macchine un pochino più “particolari” e non proprio di uso comune. Il loro costo tende a essere discretamente elevato (un Mixer di un certo tipo non si trova da Mediaworld per intenderci), come in più anche il loro uso non è proprio di facile approccio…
Ecco perché la professione aspira a essere un qualcosa che venga correttamente valorizzato per la conoscenza e per l’esperienza che si porta dietro… di certo non perché è improvvisabile.
Di qui si può dire, secondo me, che la possibilità di un buon guadagno c’è eccome, non nell’immediato (tranne in alcuni rari casi e secondo l’ambito in cui si svolge la propria attività). Ma a volte può essere più faticoso di un mestiere più “normale” in base a orari,lavoro fisico e responsabilita. Ci vuole mooooooooolta passione!
Che progetti e prospettive vedi per te in questo momento e per chi lavora nel settore musicale oggi in Italia?
Personalmente ritengo che oggi in Italia non ci sia tutta questa voglia, ma sopratutto, possibilità di investire in un settore musicale che è sempre in crisi da qualche anno a questa parte… quindi non posso dire che sia facile avere progetti e prospettive molto rosee…
Si vive un po’ alla giornata con pro e contro, anche se alla fine del mese le spese sono sempre in agguato. Fino a che non ci si stufa di questa situazione e magari si valuta comunque di provare a svolgere questo lavoro fuori dal nostro paese.
Che tipo di musica ascolti nel tuo tempo libero?
Ascolto davvero di tutto in realtà,con maggior predilezione verso la musica rock ed elettronica. Ma non disprezzo affatto il folk.