Psiker, esaltando il synth pop
Un disco, Maximo, che ha fatto la felicità degli appassionati del synth pop italiano anni Ottanta-Novanta, non soltanto per il sound ma anche per le collaborazioni dei protagonisti del periodo (qui la recensione). Psiker ha messo su disco la sua passione “nostalgica” e ne ha fatto un disco molto interessante. Lo abbiamo intervistato.
“Maximo”, viste le collaborazioni e il sound scelto, si configura come un omaggio al synth pop italiano anni 90. Come nasce questa idea?
Più che un’idea, è il risultato di un lavoro nato con la semplice prerogativa di scrivere un album con spontaneità. Nei dischi precedenti, è sempre stato riconosciuto al mio sound, l’influenza dello stile synth pop anni 80/90 e in Maximo l’ho semplicemente esaltato, senza cercare di attualizzarlo particolarmente.
Puoi raccontare le reazioni di De Stefano, Urbani, Gastaldi e Di Maio quando li hai coinvolti e come sono andate le collaborazioni?
L’idea di collaborare con alcuni dei musicisti che hanno influenzato la mia formazione musicale è arrivata quanto, cantando i brani scritti per Maximo, ho immaginato come sarebbero stati interpretati con le loro voci. Li ho contattati, ho raccontato loro il progetto e gli ho proposto il brano che avevo pensato per loro. Raffaella e Luca li conoscevo da alcuni anni, ma con tutti il featuring è stato di semplice realizzazione, perché sono tutti dei veri professionisti. Un po’ di dote organizzativa non ha fatto male…
Come nasce “Metropolitana” e perché l’hai scelta come singolo?
Sono molte le canzoni che ho scritto in metropolitana, perché un paio di ore al giorno le trascorro su questo mezzo di trasporto. Ho deciso così di dedicare una canzone proprio alla metropolitana e in particolare ai viaggiatori abitudinari. L’ho scelta come singolo di lancio dell’album semplicemente perché è quella a cui sono più legato.
Solitamente non scelgo mai un singolo in funzione ai miei gusti personali, anche perché possono essere anche molto distanti da quelli di chi mi ascolta, ma per la spontaneità di cui Maximo si contraddistingue, mi sono lasciato andare anche in questa scelta.
Psiker: strumento principale, il computer
Puoi raccontare la strumentazione principale che hai utilizzato per suonare in questo disco?
Il computer. Questo è lo strumento principale che uso nei dischi. Sono un programmatore e per scrivere le canzoni mi avvalgo di software sviluppati per questo obiettivo. Trascorro ore e ore tutti i giorni (sarebbe meglio parlare di notti!) cercando di trasferire a pc, melodie che fino a quel momento sono solo clip vocali abbozzati sul mio cellulare. Solo quando le canzoni sono quasi completate, contatto i miei fedeli musicisti per l’aggiunta del loro contributo e dei loro strumenti: China – flauto traverso, MadD – chitarre, Shiver – tastiere, Arco – batteria elettronica.
Puoi descrivere i tuoi concerti? Quali saranno le prossime date che ti vedranno coinvolto?
Per il momento abbiamo in programma la data del 22/01/2017 alle 21, al BQ De Nott (Milano). Sarà un concerto speciale, perché avrò l’onore di avere sul palco Francesca Gastaldi, Raffaella Destefano e Odette Di Maio, oltre ai miei musicisti.
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimi di più in questo momento e perché?
Alia, con il quale ho collaborato in molte mie canzoni, tra le quali “Love is un fiore” contenuta in Maximo. Oltre a saper scrivere molto bene, conosco il suo talento, il suo rispetto e la sua passione per la musica.