Psychopathic Romantics: “Bread and circuses”, la recensione
“Panem et circenses”, dicevano gli antichi, e gli Psychopathic Romantics ci tengono a ribadire l’assunto con il nuovo disco Bread and circuses, una costante in particolare di questo paese da una ventina di secoli e più.
Il nuovo lavoro esce a un anno esatto di distanza dall’ultimo lavoro, un ep omonimo e autoprodotto. Bread and Circuses vuole confermare la nuova veste sonora cantautorale e folk rispetto agli esordi di matrice math-rock. L’album è statto registrato tra il 2012 e il 2014 a Squille (Ce) e il Palazzo Ducale di Solopaca (Av).
Missato e masterizzato da Enzo Rizzo at Soulfingers Mastering Studio.
Psychopathic Romantics traccia per traccia
It’s all for you apre il disco su atmosfere indie: si parte piano e poi si alza la voce in modo progressivo. La title track Bread and circuses invece si tiene su modi moderati da ballata per lo più intima, con un finale acido di chitarra. Passo molto tranquillo ma tessuti sonori più ricchi e articolati per Open Up Wide.
Spensierata e sorprendente I’ll see you there, che con la chitarra acustica accompagnata da fischi e battimani lascia intendere una certa serenità dopo le prime tracce dell’album.
Si rimane su atmosfere non troppo cupe con Einstein said, in cui interviene anche il mandolino con un lavoro molto fitto ad arricchire le sensazioni del brano. Aria del tutto differente quella di The Gathering, piuttosto drammatica fin dagli esordi, con la voce di La Porta che si adatta alle atmosfere cupe del brano.
Up and down, con Rob Shamantide, si affida ancora alla chitarra acustica per un brano che procede tranquillo e senza scossoni. L’intervento rappato aggiunge un po’ di colore ma non sembra essenziale per il brano. Extra special needs guy torna al mandolino e a un’atmosfera folk per una canzone ironica e leggera.
H.Ash, con Amaury Cambuzat, fa spuntare all’improvviso una chitarra elettrica e si cala in atmosfere urbane differenti da quelle proposte finora. La chitarra elettrica torna anche in Thank You, che rappresenta l’effettiva chiusura del disco, su atmosfere parzialmente oscure e con un buon lavoro di basso. Il disco si conclude con tre brani proposti dal vivo: It’s all for you, Bread and circuses e la cover di Folsom Prison’s Blues di Johnny Cash.
Anche se talvolta sembrano privilegiare la strada più semplice, gli Psychopathic Romantics confezionano un disco positivo e ispirato, con buone trame e buona ispirazione.
Qui è possibile scaricare in free dowload dieci delle tredici tracce del disco
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