Abbiamo pubblicato pochi giorni fa recensione e streaming di [im]mor[t]ality, nuovo disco di Push Against New Fakes (e se non ci credi metti la freccetta qui). Un disco electro/IDM di dieci tracce pubblicato dalla tedesca Phonocake e dall’italiana Stato Elettrico, che rappresenta il terzo disco di Michele Mantovani, ex Laik-Oh!. Lo abbiamo intervistato.
Puoi raccontare come sei arrivato a questo terzo disco? Quali sono le premesse su cui si fonda “[im]mor[t]ality”?
Sono arrivato a questo terzo disco dopo aver chiuso l’esperienza coi Laik-Oh!, la band con cui ho pubblicato un disco e suonato più di trenta date lo scorso anno. Avevo un po’ di materiale registrato proprio nel 2015 e a inizio 2016 ho iniziato a lavorarci e nel giro di tre mesi il disco era più o meno completo. Sentivo l’esigenza di esprimermi nuovamente da “solista” e il materiale in mio possesso mi sembrava adatto a un nuovo disco.
Come nasce la pubblicazione su due label differenti?
La netlabel tedesca Phonocake aveva già lavorato con me pubblicando l’album precedente, “Any Color You Can’t See” e immediatamente ha accettato di pubblicare il nuovo disco. Successivamente la romana Stato Elettrico si fece avanti per una collaborazione, per cui non esitai a proporre a entrambe le netlabels di pubblicare il disco insieme. Fu molto semplice.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato nel realizzare il disco?
La difficoltà maggiore è stata quella di ottenere un sound diverso rispetto all’album precedente. In realtà non so se ci sia riuscito ma sicuramente [im]mor[t]ality ha un sound più compatto del precedente lavoro, soprattutto grazie a una maggior presenza di basse frequenze.
Push Against New Fakes: l’idea di trip notturno
Come nasce “Away”?
Away è una delle tracce che preferisco. Inizialmente lo avevo scartato perché non riuscivo a trovare un “finale” che rendesse merito al resto del brano, ma dopo aver lavorato intensamente sui suoni ha preso la forma che avevo in mente, e il finale suona “ballabile” proprio come desideravo. Come la maggior parte delle tracce del disco anche Away è nata di notte e rispecchia molto l’idea di trip notturno che ho.
Puoi raccontare la strumentazione principale che hai utilizzato per suonare in questo disco?
[im]mor[t]ality è un disco concepito in gran parte all’interno del software Logic e la maggior parte dei synth usati sono synth virtuali. Ho usato alcuni loop di batterie, ma la maggior parte dei beats è opera mia. Ho usato anche qualche synth “fisico” per rendere il disco più “vivo”, soprattutto in un paio di pezzi dove è presente un bass synth analogico. Si potrebbe definire un tentativo di unire la comodità del sound digitale alla ricchezza del sound analogico.
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimi di più in questo momento e perché?
In questo momento mi vengono in mente gli Aucan e Godblesscomputers. Gli Aucan sono la band che mi ha spinto verso l’elettronica e ritengo sia la band più creativa in Italia degli ultimi anni. Tra l’altro Jo Ferliga ha masterizzato [im]mor[t]ality e il fatto di averlo conosciuto non ha fatto altro che confermare la mia stima nei suoi confronti, sia dal punto di vista artistico sia umano. Godblesscomputers è il live, secondo me, più “carico” del momento; è davvero impossibile non muoversi a un suo show.