Recensione: DAGS!, “Snowed In/Stormed out”
Nuovo disco e primo lp per i DAGS!: per To Lose La Track è uscito infatti Snowed In/Stormed Out. I DAGS! cominciano a suonare insieme nella primavera del 2013, mentre il cantante e chitarrista Marcantonio era ancora a Londra. Dopo un ep nel 2014 e molti concerti , nell’estate del 2015, la band si reca nello studio londinese di Thomas Le Beau Morley per il nuovo lavoro.
Il disco è stato masterizzato da Dan Coutant al Sun Room Audio di Cornwall, NY ed esce in cinque stati: Italia, Regno Unito, Spagna, Germania e Francia, grazie al supporto di To Lose La Track (IT), Barely Regal (UK), Dingleberry records (DE), Neat is Murder (IT), Pundonor records (ES) e Gropied Records (FR).
DAGS! traccia per traccia
Si parte con Chega de Saudade, che introduce il sound della band con modi gentili. Più intensa We all like theories, let’s not make anything ever happen, che adotta sonorità indie/emo/post grunge. Il brano si allunga, fra momenti di rabbia e altri più calmi.
Si prosegue con I Would Love To Send All Those Shitheads Wearing Camo To The Actual Army, un titolo pieno di amore verso il prossimo. Il pezzo si caratterizza per un ulteriore approfondimento d’ira e di scontento, con il basso in buona evidenza.
Sofferenza nella voce anche per Dance today, dance tomorrow, why not the day after. Il pezzo si dimostra anche più tempestoso dei precedenti, con prese di posizione torrenziali del drumming. Punching above your height segue, con modi un po’ meno diretti e lavorando all’oscuro.
Dopo la breve, malinconica e strumentale Why is there a “b” in the word “doubt”?, è la volta di Fall & Fracture. Il brano torna ai conflitti già esposti in precedenza, ma la voce sembra meno sofferta.
For instance does any of those “I” I put in a sentence make me look like an egotistical prick?, titolo fatto apposta per far saltare tutti i criteri della scrittura SEO che un povero recensore così faticosamente aveva raggiunto, mette in pista tutto l’ “emo” di cui la band è capace, ma con spunti in direzioni diverse (qualcuno dice “math”).
Why is there a “B” in the word “debt”? è un altro strumentale tranquillo di passaggio, ma con una coda isterica nel finale che porta a In order to have survivors you need patients. In order to get patients you need survivors. Il pezzo si colloca tra i più tirati e appassionati dell’album, sempre alternando picchi e avvallamenti ritmici. Il disco si chiude con Why is there a “b” in the word “subtle”?, finale strumentale rock non troppo doloroso.
Al di là del gusto ironico per titoli chilometrici, i DAGS! hanno preso le cose sul serio. La band fa fruttare la propria esperienza dal vivo in un disco energico ma con buone correnti emozionali. Liberi da pregiudizi di genere, i ragazzi si lasciano andare a cavalcate elettriche senza freni, ottenendo spesso ottimi risultati.