Recensione: Extraliscio, “Extraliscio”
E via con Extraliscio: l’esperienza nasce dall’incontro tra Mirco Mariani (Saluti da Saturno) e Moreno il Biondo al Labotron, tra mellotron e primordiali drum machine. Con la complicità della voce di Mauro Ferrara, i brani della tradizione vengono rivestiti con nuovi suoni e nuovi arrangiamenti. Così nasce “l’orchestra spettacolo futurista Extraliscio” che esordisce con un 45 giri contenente un ri-arrangiamento in chiave Rumba di un brano scritto da Secondo e Raoul Casadei e un Cha Cha Cha inedito.
Dal singolo prende il via l’idea di un album, in cui troveranno spazio anche Polka e Valzer, un Fox Trot, una Beguine, una Cumbia Rock e un Dixie Boogie, trombe mariachi e un brano in dialetto romagnolo. Le due anteprime live di Extraliscio hanno già fatto pensare a un successo annunciato, si vedrà se le premesse sono all’altezza del risultato.
Extraliscio traccia per traccia
Si parte con un classicone da ballo: Riviera romagnola dipinge l’affresco perfetto decenni di vacanze sulla costa adriatica, raccontando il terreno di coltura di questo tipo di musica. Panorama dixie invece quello di Mia Cara Celestina, tra fiati da big band e influssi americani (il testo è quasi da gospel).
Perdonami si affida a ritmi più moderati e a tradizioni melodiche più tradizionali e italiane. Con Bella straniera siamo proprio al dichiarato “zumpappà” che ha fatto le fortune di decine di balere nel corso dei decenni, condito di fisarmonica. Ritmi impazziti e giochi di vario genere si trovano nell’intermezzo di Salterello.
C’è invece la chitarra elettrica all’inizio di La Luna nel Pozzo, che si veste da canzone pop a tutto tondo. Altro intermezzo strumentale, ma questa volta più organico al genere, è Dolore. Cha Cha Cha d’amor trasferisce armi e bagagli in America latina. Il Corridore procede a tutta velocità, tra atmosfere tzigane.
Molto più calma Mama Luntena, cantata in dialetto romagnolo, sognante e molto placida. Sono stanco si accende sui ritmi della beguine e su discorsi di indolenza sparsa. Molto più swing il ritmo di Alla fermata, jazzata e ricca di spirito.
Ci sono virtuosismi, atmosfere tex-mex e un approccio gentile all’interno di A Modo Mio, mentre il disco si chiude con Il Passatore, famoso brigante di Romagna cui Raoul e Secondo Casadei dedicarono questa canzone, qui riletta conservando il senso di dramma originario.
Extraliscio è esperimento degno di rispetto e riporta in luce un genere che ha sicuramente storia e importanza. Il tutto è eseguito con competenza e abilità indubbia. Certo è difficile vederlo come qualcosa di diverso da un episodio isolato, per quanto successo possa avere.